Silk Way Rally: l'avventura torna nel 2020

Che avventura!
È finita, ma lascerà il segno, l'edizione 2019 del "Silk Way Rally", che per il nono anno consecutivo ha reso emozionante il viaggio dei motori nel territorio che, un tempo, era quello della Via della Seta.
Dopo dieci tappe e oltre 5000 km, attraverso la Russia (partenza da Irkutsk), la Mongolia, il Deserto dei Gobi e la Cina (arrivo a Dunhuang), i concorrenti hanno realizzato una grande impresa - umana e meccanica - nel portare a terminare il rally, uno dei più avventurosi e massacranti del mondo.
Albo d'oro di prestigio, che va ad arricchirsi con i vincitori di questa edizione.
Li hanno definiti "Le Tigri Bianche".
Tra le Auto, primo successo per il qatariota Nasser Al-Attiyah (49 anni), accompagnato dal fedelissimo navigatore Mathieu Baumel (43 anni).
Hanno vinto tutte le tappe!
Per i due, una stagione straordinaria, iniziata nel migliore dei modi con la vittoria nella Dakar 2019 e completata ora con il trionfo del "Silk Way Rally".
Nella categoria Truck, sempre un dominio dei "camionisti" russi: stavolta a portarsi a casa il primo posto è stato Anton Shibalov (35 anni), su Kamaz.
Infine, nella nuova categoria Moto, al debutto proprio da quest'anno, successo dell'inglese Sam Sunderland (30 anni).
E non è proprio il primo motociclista che capita, visto che è stato il primo biker britannico a vincere la Dakar (nel 2017).
Hanno terminato la gara 77 mezzi, tra cui 22 moto, 43 auto e 12 camion.
Peccato che il "Silk Way Rally" sia giunto al termine: è stato bello anche solo raccontarlo.
Ma, tranquilli: torna il prossimo anno, nel 2020.
Basta avere un po' di pazienza e non smettere di amare il rombo dei motori.
Nell'albo d'oro della categoria Auto, svettano con due vittorie lo spagnolo Carlos Sainz (grande campione di rally) e il francese Cyril Despres
Nella categoria Trucks, due successi per Dmitry Sotnikov e Ayrat Mardeev,