Il Gip di Agrigento non convalida l'arresto di Carola Rackete, comandante di SeaWatch

Il Gip di Agrigento non convalida l'arresto di Carola Rackete, comandante di SeaWatch
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Di Simona Zecchi
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La donna, dopo gli arresti domiciliari, torna co`sì in libertà

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Il gip di Agrigento Alessandra Vella ha deciso sulla comandante della Sea Watch 3: Carola Rackete torna libera, nessuna misura cautelare per la giovane tedesca. Una decisione dai tempi lunghi vista la pressione mediatica e dell'opinione pubblica.

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Dopo quattro giorni trascorsi agli arresti domiciliari, seguiti alla serata concitata dello scontro con la guardia di finanza, infatti il gip è andata ben oltre la richiesta dei pm, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato dall'avere agito per salvare vite umane in mare.

Per il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, invece la nave "aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità militari per ogni tipo di assistenza". Il procuratore che ha oggi testimoniato anche in Commissione antimafia sugli sbarchi, ha poi affermato:

"Occorre leggere le motivazioni. Si valuterà un'eventuale impugnazione. Il nostro punto di vista era diverso. Per noi era necessitata l'azione di salvataggio e non era necessitata invece la forzatura del blocco, che riteniamo un atto un po' sconsiderato nei confronti della vedetta della Guardia di Finanza. E' evidente però che si rispettano le decisioni dei giudici".

Nel rigettare la richiesta della Procura la giudice inoltre afferma che il decreto sicurezza bis "non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti" e che la scelta della comandante di puntare su Lampedusa non è stata strumentale ma "obbligata" in quanto né i porti tunisini né, soprattutto, quelli libici, possono ritenersi sicuri.

Il gip sottolinea ancora che la scelta del porto di Lampedusa non è stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri.

Tranchant il commento del vice premier: "Per i magistrati ignorare le leggi non è motivo per la galera", mentre ribadisce la volontà di espellere la Rackete che continua a definire criminale.

La Sea-Watch 3 intanto è ripartita da Lampedusa: scortata da una vedetta della Finanza è diretta a Licata dove resterà sotto sequestro insieme alla Mare Ionio della Ong Mediterranea.

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