Quasi 3 milioni in piu' dell'anno scorso, la metà sono bambini. Contrariamente all'opinione diffusa nei Paesi ricchi, la crisi dei rifugiati riguarda soprattutto i paesi in via di sviluppo che ne accolgono la stragrande maggioranza.
70 milioni e 800 mila sfollati, per la metà bambini, fuggiti da guerra e persecuzioni. Il 2018 è l'annus horribilis secondo l'ultimo rapporto (il Global Trends 2018) dell'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati che registra per la prima volta dalla sua nascita, quasi 70 anni fa, un picco così alto. Le persone sradicate dalle proprie case sono 2,3 milioni in più dell'anno scorso, i profughi sono 30 milioni, uno su 5 è palestinese, 3,5 milioni i richiedenti asilo e 3 milioni gli sfollati interni.
"Dati che vanno, ancora una volta, nella direzione sbagliata" per l'Alto Rappresentante per i Rifugiati, Filippo Grandi, che sottolinea come la vera crisi, nonostante l'opinione diffusa in Occidente, riguardi soprattutto i Paesi in via di sviluppo, perchè sono loro che accolgono la stragrande maggioranza dei profughi. E c'è di più: nel calcolo manca una grossa parte dei 4 milioni di venezuelani fuggiti a partire dal 2015 e che entro la fine dell'anno potrebbero diventare 5 milioni.
UNHCR: "Ue dovrebbe fare di più"
"Lo scorso anno, solo il 7% di quanto richiesto, in termini di reinsediamento, è stato soddisfatto dai Paesi dell'Unione europea e di altre parti del mondo", ha dichiarato ai nostri microfoni Gonzalo Vargas Llosa, responsabile regionale (Ue) UNHCR. "Considerando dove si trova la stragrande maggioranza dei rifugiati, l'Ue dovrebbe aumentare ulteriormente il suo impegno, sostenendo finanziariamente quei Paesi, cosa di cui c'è disperatamente bisogno".
La Siria è ancora in testa alla classifica del maggior numero di persone in fuga da guerra e persecuzioni. Al secondo posto l'Afghanistan, seguito da Sud Sudan, Myanmar e Somalia.
La Turchia è invece il Paese che ospita più rifugiati, seguita da Pakistan, Uganda e Sudan. Il primo Paese occidentale è la Germania.
Milliband, IRC: "E' dovere di ogni governo gestire i flussi migratori"
I flussi migratori sono stati al centro dei dibattiti delle Giornate europee dello sviluppo, tenutesi a Bruxelles, sulle strategie per combattere le disuguaglianze nel mondo. L'ex deputato britannico, David Miliband, oggi presidente dell'IRC, afferma che i politici europei hanno manipolato l'opinione pubblica e trascurato i propri doveri: "Abbiamo più rifugiati che mai e il mondo non ha un sistema umanitario che sappia sostenere i Paesi che li ospitano. E' dovere di ogni governo gestire i flussi migratori. Non credo che dovremmo avere paura di dirlo, la gente non può usare i rifugiati come capri espiatori. Fuggire dalla guerra per la vita, non fa di loro dei capri espiatori".
L'Onu critica la decisione dell'Unione europea di cancellare la missione di pattugliamento nel Mediterraneo "Sophia" ed è preoccupata per il decreto Sicurezza bis del governo italiano.