Giornata mondiale del Rifugiato: le Ong contro l'Europa

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Di Paola Cavadi
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Il peggiore quadro mai visto dalla seconda guerra mondiale: oltre 70 milioni di sfollati nel mondo, la metà sono bambini (Unhcr). Nonostante la percezione diffusa, in Europa non c'è alcuna invasione. Turchia Pakistan, Uganda e Sudan i paesi con piu' profughi. Le Ong: "L'Europa non fa abbastanza".

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La Giornata Internazionale del Rifugiato, celebrata il 20 giugno di ogni anno dall'Onu per commemorare l'approvazione dello Statuto dei Rifugiati del 1951, si celebra quest'anno all'insegna del piu' drammatico dei primati. Mai prima nella storia moderna il numero di chi è costretto a scappare da guerre e persecuzioni è stato cosi alto.

"Ci sono piu' di 70 milioni tra rifugiati e sfollati interni nel mondo - spiega Jan Egeland, Segretario del COnsiglio Norvegese per i Rifugiati -  Sono numeri mai visti prima dalla seconda guerra mondiale. Devono servire come una sveglia per i leader del pianeta".

"In Europa c'è la radicata convinzione che sia in corso un'invasione di rifugiati, ma la realtà non potrebbe essere più lontana dal vero. La maggior parte dei paesi europei non accetta né rifugiati né sfollati interni".
Jan Egeland
Segretario Generale del COnsiglio Nrvegese per i Rifugiati

Un fenomeno che riguarda principalmente i Paesi in via di sviluppo che fanno la parte del leone nell'accoglienza. Anche se la percezione della realtà sembra molto diversa in occidente...

"In Europa c'è la radicata convinzione che sia in corso un'invasione di rifugiati - continua Egeland - Ma la realtà non potrebbe essere più lontana dal vero. La maggior parte dei paesi europei non accetta né rifugiati né sfollati interni".

"Le migrazioni fanno parte da sempre della società umana. Si è sempre fatto e non si smetterà di farlo ora. L'idea di un'Europa isolata in un mondo travolto da una catastrofe climatica e dalle disuguaglianze, semplicemente non funziona. Oggi un sesto delle persone che cercano di attraversare il mediterraneo muore".
Nora Hoffstetter
Coordinatrice Sea Watch

L'Europa non fa abbastanza per gestire il problema, denunciano le Ong che operano in mare. Come spiega Nora Hoffstetter coordinatrice della Sea Watch: "Le migrazioni fanno parte da sempre della società umana. Si è sempre fatto e non si smetterà di farlo ora. L'idea di un'Europa isolata, in un mondo travolto da una catastrofe climatica e dalle disuguaglianze, semplicemente non funziona. Oggi un sesto delle persone che cercano di attraversare il mediterraneo muore".

Seconod l'Unhcr, nel 2018, i Paesi ricchi, europei e non solo, hanno fatto solo una minima parte di quanto loro richiesto. Ad ospitare il maggior numero di profughi oggi sono Turchia, Pakistan, Uganda e Sudan, e solo dopo la Germania. Ragione sufficiente - sostiene l'Onu - perche l'Europa sostenga, almeno finanziariamente, chi affronta la vera crisi.

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