L'elicottero precipitato su un grattacielo a New York è il secondo incidente in meno di un mese. È polemica sul numero di voli e sull'effettiva sicurezza dello spazio aereo di un'area così densamente popolata
Perché quell'elicottero volava nel cuore di Manhattan con pioggia e poca visibilità a causa della nebbia? Le indagini della polizia stanno cercando una risposta a questa domanda, dopo lo schianto del velivolo, di una compagnia privata, sul tetto di un edificio di 54 piani al civico 787 della Settima strada. A bordo c'era solo il pilota, che è morto.
"Se sei un newyorkese - ha commentato il governatore Andrew Cuomo - hai una forma di disturbo post traumatico dopo l’11 settembre".
In quelle ore concitate, il sindaco Bill de Blasio ha subito convocato una conferenza stampa per dire che, sulla base delle informazioni a disposizione, non si trattava di terrorismo e non era in atto un attacco a New York.
L'elicottero è precipitato 11 minuti dopo il decollo dall'eliporto sulla 34esima strada. Il grattacielo, noto come Axa center, ospita diversi uffici. È stato subito evacuato.
Si tratta del secondo incidente d'elicottero in meno di un mese, e l'ultimo di una lunga serie. Da tempo i cittadini chiedono una maggiore regolamentazione dei voli turistici per motivi di sicurezza e inquinamento acustico.