Estratti 4 cadaveri dalla nave ripescata nel Danubio

Dopo l'attesa è il momento del dramma che prende sotto gli occhi di tutti la forma di un povero relitto bianco di una barca di 26 metri, vecchia di 70 anni, che affiora dalle acque limacciose del fiume più lungo d'Europa.
Stamattina il battello affondato il 29 maggio nel Danubio a Budapest trascinando nell'abisso 28 vittime, 26 turisti sudcoreani e 2 membri ungheresi dell'equipaggio, è stato riportato sulla terra ferma.
Dentro sono stati ritrovati 4 degli otto corpi dispersi, 4 mancano ancora all'appello, gli altri 20 sono stati trovati nei giorni scorsi.
La barca, è affondata a seguito di una collisione con una più grande, il Viking, il cui comandante, un ucraino, è ora agli arresti in Ungheria per negligenza criminale su una via navigabile. Erano ore di pioggia, vento e maltempo, condizioni meteo che sono durate anche nei giorni successivi rendendo difficili le ricerche dei corpi nel Danubio, impossibile l'ispezione della barca sott'acqua, 'la sirena', affondata carica di turisti sudcoreani.
Per i soccorsi sono stati impiegati barche, sommozzatori e radar; il mezzo è stato ritrovato sul fondo dopo poche ore di ricerche ma solo oggi è stato possibile riportarlo a galla.