I britannici e gli olandesi i primi a votare per le europee nella giornata di oggi. Il destino di Theresa May legato anche al risultato elettorale, e per i tory si prevede il flop...
Volge verso la chiusura la prima giornata di voto per le elezioni europee nei primi Paesi in cui si vota: Gran Bretagna e Paesi Bassi.
Solo l'inizio: la tornata elettorale di quattro giorni si chiude domenica alle 23 e coinvolge circa 427 milioni di europei. Alla prova del fuoco sovranisti e populisti.
Olandesi e inglesi, e i cittadini europei tutti, dovranno esprimersi per il ricambio del parlamento europeo eleggendo 751 nuovi membri che governeranno per i prossimi cinque anni.
L'affluenza olandese alle elezioni europee è tradizionalmente bassa. Soltanto il 37,3 per cento infatti ha votato nelle precedenti elezioni, contro una generale attestata al 75%.
Il voto nel Regno Unito, un test per May
Anche in Gran Bretagna l'affluenza è solitamente bassa ma stavolta il dibattito su Brexit potrebbe, paradossalmente, riscaldare gli animi ed incrementarla.
I britannici hanno scelto di uscire dall'Unione europea tre anni fa ed ora sono tra i primi a votare, oggi fino alle 22, per l'europarlamento. Paradossi, conseguenze di un'impasse che entrerà nei libri di storia: tre anni senza trovare un accordo per lasciare l'Unione e mesi, gli ultimi, di vero psicodramma.
La prima ministra Theresa May, già mille volte data per dimissionaria, secondo parte della stampa britannica potrebbe lasciare dopo la visita di Donald Trump dunque dopo il 6 giugno. Lo farà? Certo dipenderà anche dall'esito delle europee dove il superfavorito è il Brexit Party di Nigel Farage che potrebbe volare ben oltre il 30 % mentre per i tory di Theresa may è attesa la disfatta.