Europee 2019, tagliate le sezioni per gli italiani all'estero: viaggi fino a 200km per votare

Europee 2019, tagliate le sezioni per gli italiani all'estero: viaggi fino a 200km per votare
Diritti d'autore Un immagine della manifestazione "No to Hate, Yes to Change" di Berlino, lo scorso 19 maggio - REUTERS/Hannibal Hanschke
Diritti d'autore Un immagine della manifestazione "No to Hate, Yes to Change" di Berlino, lo scorso 19 maggio - REUTERS/Hannibal Hanschke
Di Lillo Montalto Monella
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Gli italiani all'estero dovranno presentarsi ad un seggio per votare, non potranno farlo per corrispondenza. Il governo ha deciso di tagliare le sezioni all'estero da 932 a 298. Morale: chi già era indeciso, probabilmente non voterà davanti alla prospettiva di farsi un viaggio di 100/200km.

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La partecipazione al voto per le Europee degli italiani all'estero che non vivono nelle grandi città è messa in dubbio a causa del taglio ai seggi e alle sezioni elettorali che costringerà molti di loro ad affrontare viaggi in macchina di diverse ore e centinaia di chilometri per mettere la scheda nell'urna, rivela un'inchiesta di Euronews.

In Germania, alcune migliaia di iscritti all'Aire che vorrebbero eleggere i candidati italiani (e non quelli tedeschi) dovranno recarsi a seggi lontani anche duecento chilometri a causa della drastica riduzione dei fondi stabiliti dalla legge di bilancio 2019.

Qui i seggi sono stati ridotti del 45% (da 110 a 61), comunica il Console Generale d'Italia a Monaco di Baviera, con conseguente taglio delle sezioni elettorali da 34 a 25. "Il criterio seguito per l’accorpamento è stato quello dei codici di avviamento postale (PLZ) che, di fatto, ha determinato l’iscrizione di un consistente numero di connazionali in seggi lontani dalla propria residenza, raggiungibili dunque solo a costo di notevoli sacrifici e di spese di locomozione", ha detto in un suo intervento alla Camera la parlamentare PD Angela Schirò, eletta nella circoscrizione Europa. Schirò fa notare che questa riduzione si inserisce in una "tendenza alla compressione e alla riduzione del diritto di voto degli italiani all’estero".

Nella manovra finanziaria varata a dicembre si legge che il numero massimo degli elettori da assegnare ad una medesima sezione all'estero passa da 1.600 a 5mila "in ragione della bassa percentuale di votanti". Risultato? Un "totale di 298 sezioni invece delle 932 che sarebbero altrimenti necessarie",per un risparmio stimato di 2 milioni di euro. Calcolatrice alla mano, il numero di seggi è calato del 68.1%. La Relazione tecnica affermava che la riduzione "non produrrà effetti negativi sugli elettori, in termini di distanza e, dunque, in termini di accesso all’esercizio del diritto di voto".

A differenza dalle elezioni politiche, dove all'estero è previsto il voto per corrispondenza, alle europee si vota presso dei seggi allestiti nei consolati, nelle ambasciate o negli istituti di cultura, presentando il certificato ricevuto per posta.

Germania: "Da casa mia da 2 ore e un quarto a 3 ore e mezza per andare al seggio"

L'affluenza alle Europee del 2014 degli elettori italiani all'Estero è cartamente stata bassa: 83mila votanti, ovvero il 5.92% degli aventi diritto, a fronte del 58.69% in Italia. Una tendenza in calo dal 1999: 7,44% alle Europee del 2009; 10,86% nel 2005 e 17.69% nel 1999. Di fronte a questi numeri, ci si potrebbe aspettare da parte dello Stato un incentivo volto a favorire la partecipazione democratica dei nostri connazionali all'estero. Ma non è questo il caso. La contrazione dei seggi, inoltre, si scontra con il costante aumento del corpo elettorale di italiani iscritti all'Aire: rispetto alle ultime Europee del 2014, siamo passati da 1.4 milioni di elettori potenziali a 1.7 milioni.

Il Console generale d'Italia in Germania ammette, in sua missiva, che il taglio dei seggi e delle sezioni comporterà "un ampliamento delle distanze chilometriche da percorrere", aggiungendo però che "per fortuna l'ottima rete viaria e gli efficienti servizi di trasporto pubblico rendono i tempi di percorrenza generalmente bassi".

Gli effetti di questa sforbiciata si fanno sentire eccome, soprattutto sugli indecisi. Una ragazza sul gruppo di Italiani a Monaco si chiede, riferendosi al seggio: "Ma è lontanissimo da me, è obbligatorio votare?".

Su un altro gruppo di connazionali, Silvia Di Natale commenta: "Ho fatto una piccola ricerca con Google Route: da casa mia al seggio ci impiegherei, cambiando tre mezzi e con un breve percorso a piedi, dalle 2 ore e 13 minuti alle 3 ore e 33 minuti. Naturalmente bisogna tener presente anche il ritorno. In macchina me la caverei con sole due ore, sempre che non ci sia traffico". Di Natale opterà per il voto ai candidati tedeschi.

"Nella distribuzione delle sezioni elettorali sono state considerate la distribuzione delle nostre collettività, la presenza di reti di trasporto che permettano di raggiungere il seggio in forma agevole, orari di apertura dei seggi estesi", commenta in un'intervista Luigi Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie alla Farnesina. "Insomma, nonostante ci siano oggi meno sezioni elettorali rispetto alle precedenti elezioni, l’elettore potrà esercitare il suo diritto senza eccessivi oneri aggiuntivi". A Euronews, Vignali commenta dicendo che "si cerca di fare il miglior uso dei soldi pubblici" tenendo in conto delle esigenze di razionalizzazione delle spese. Insomma, si fa di necessità virtù e si balla con l'abito cucito su misura dai tecnici del MEF.

Nel blog GermaniaSoloAndata, creato da una coppia di italiani emigrati in Germania per lavoro, tra i commenti al post in cui si denuncia la situazione, Lulù scrive che per votare dovrà recarsi da Coblenza a Saarlouis, a 200km di distanza.

Nicoletta Fiore, 42 anni, è in Germania da un decennio. Vive a Regensburg, città da quasi 150mila abitanti, e dovrebbe recarsi a Norimberga per votare. Sono 113 km di viaggio in auto. "Nel mio caso non voterò per altri motivi, ma qui ci sono tantissimi italiani, e i numeri sono in crescita. Credo si tratti veramente di una volontà di limitare il diritto di voto all'estero", dice a Euronews. "Avrebbero potuto implementare il voto elettronico o per corrispondenza. In questa maniera il risparmio avviene a discapito del nostro diritto di voto. Molti italiani a Regensburg hanno la doppia cittadinanza, quindi voteranno per i candidati tedeschi".

Il certificato elettorale di Monica Giuliano, residente in Francia

Paese che vai, disagio che trovi

Monica Giuliano, 33 anni, si è trasferita in Francia nel 2016 con il suo compagno, dopo la chiusura dello stabilimento in cui quest'ultimo lavorava in Italia. I due vivono a Elven, a 15km da Vannes, in Bretagna. Per votare dovranno spostarsi a Nantes, nella Loira Atlantica. Come si vede nella lettera qui sopra, per votare dovranno recarsi fino a Nantes: 124 km di distanza per un viaggio in autostrada di 1h e 26 minuti. "Io vorrei andare, ma il mio compagno no. Questo è il problema. È un peccato perché votare è un diritto e un dovere, così facendo si scoraggia la gente meno motivata, che già deve convivere con la delusione politica", la testimonianza di Monica a Euronews.

Nel gruppo di Italiani a Lione, Elena e Massimo scrivono che vivono a Vienne, a 30 minuti dal consolato di Lione, ma per votare devono recarsi a Grenoble. Anche qui si tratta di un viaggio di un centinaio di chilometri, tempo previsto da Google Maps: 1h e 24 minuti senza traffico. Idem per Modestino, che vive nell'Isère.

Nel Regno Unito le sezioni saranno 28 e i disagi in termini di miglia sembrano essere minori; tuttavia, chi abita per esempio sulla costa orientale, a Hull, dovrà recarsi a Leeds (circa 60 miglia, un'ora di treno o un'ora e mezza di macchina) mentre agli italiani che vivono a Cambrdige toccherà farsi 50 minuti di treno per andare a votare a Peterborough, come lamenta Federica sul gruppo Facebook locale.

In Belgio, denunciava +Europa, "per motivi logistici che rendono difficile o oneroso una diffusione più capillare sul territorio, saranno allestiti seggi solo a Bruxelles e Charleroi. A fronte di una comunità italiana di circa 268.000 persone, gli iscritti all’AIRE residenti a Bruxelles e Charleroi (e aree limitrofe) sono poco più di 45.000. Tutti gli altri potenziali elettori – cioè più o meno 180.000! – dovranno sobbarcarsi una gitarella niente male per visitare il più vicino seggio elettorale".

Euronews ha fatto richiesta sia al Ministero dell'Interno che a quello degli Esteri dell'elenco completo delle sezioni elettorali e dei seggi allestiti oltr'Alpe sia per l'anno 2014 che per l'anno 2019, a fronte del numero di iscritti all'Aire. L'articolo verrà aggiornato non appena il dato sarà disponibile.

Aggiornamento 23/5: Manlio Di Stefano, sottosegretario agli esteri, ha dichiarato in Aula che per le elezioni europee 2019 sono stati predisposti 237 seggi e 468 sezioni (in un seggio possono esserci più sezioni). La cifra delle 298 sezioni era una previsione della relazione tecnica di Bilancio. Nella finanziaria dunque potrebbe essersi fatta confusione tra seggi e sezioni.

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