Nuova Zelanda: attacco alle moschee, 49 morti

Nuova Zelanda: attacco alle moschee, 49 morti
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Di Gioia Salvatori
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Sotto assedio la città di Christchurch, 4 arresti, le autorità invitano la popolazione a non uscire da casa. Disinnescate autobomba. Fermato un suprematista bianco australiano

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È un giorno di assedio per la città di Christchurch in Nuova Zelanda dove almeno un uomo armato a pochi minuti di distanza ha fatto irruzione e aperto il fuoco in due moschee uccidendo 49 persone e ferendone più di 40.

Cosa sappiamo dell'attentato di Christchurch, in Nuova Zelanda

Il primo attacco alla moschea di Al Noor, pieno centro cittadino, il secondo, pochi minuti dopo, nella moschea del sobborgo di Linwood.

Nel primo attacco un uomo con una giacca militare, occhiali e armi automatiche è entrato nella moschea, nella sala degli uomini, e ha sparato. Poi si è diretto verso la zona di preghiera delle donne per rivolgere le armi contro di loro. Testimoni raccontano che a un certo punto sarebbe tornato indietro alla vettura per cambiare le armi poi è rientrato nella moschea per finire i vivi. Una serie di autobomba, poi, sono state disinnescate nella città di Christchurch.

Sui caricatori omaggio a Luca Traini, attentatore di Macerata

In conferenza stampa il commissario di polizia di Christchurch, Mike Bush, ha detto che sono state arrestate quattro persone, tre uomini e una donna. Una di loro, un ragazzo tra i 20 e 30 anni, è stato accusato di omicidio e comparirà domani in tribunale.

Bush non ha fornito l'identità dell'uomo ma stando alla polizia australiana si tratta di Brenton Tarrant, un australiano bianco di 28 anni. Sulle armi aveva i nomi di altri autori di attentati di matrice razzista, tra questi quello di Luca Traini, l'uomo che a Macerata sparò contro immigrati di colore ferendo 6 persone.

Bush ha aggiunto che una delle altre tre persone, armata e fermata nella zona degli attacchi, sembrerebbe non avere niente a che fare con quanto accaduto, mentre continuano le indagini per accertare l'eventuale coinvolgimento delle altre due.

L'attentatore ha trasmesso l'attacco live su social network. È stato diffuso anche un comunicato scritto con contenuti di estrema destra e contro i musulmani.

L'informazione, trapelata fin dalle prime ore dopo la tragedia, è stata confermata dal primo ministro australiano Scott Morrison che ha aggiunto: "Condanniamo con fermezza l'attacco perpetrato da un violento terrorista, un estremista di destra".

Il cordoglio del primo ministro: "Il nostro giorno più buio"

"È il nostro giorno più buio", ha detto la prima ministra Jacinda Ardern invitanto tutta la popolazione a restare in casa. "La violenza non ha patria, qui in Nuova Zelanda. Molte delle persone coinvolte sono membri delle nostre comunità di immigrati. La Nuova Zelanda è casa loro. Siamo tutti neozelandesi".

I musulmani a Christchurch sono circa l'1 % della popolazione, in larga misura rifugiati del Bangladesh.

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