Il filmato, della durata di 16 minuti, è stato trasmesso su una pagina appartenente a Brenton Tarrant ma è stata subito rimosso da Facebook
Uno degli attentatori di Christchurch, in Nuova Zelanda, ha trasmesso in diretta Facebook il video della strage in cui hanno perso la vita decine di fedeli in una moschea.
Il filmato, della durata di 16 minuti, è stato trasmesso su una pagina appartenente a Brenton Tarrant ma è stata subito rimosso dal social network.
Filmato apparentemente da una telecamera montata sulla testa, mostra un uomo in tenuta da combattimento che carica le armi in macchina e guida fino alla moschea Al Noor del centro di Christchurch. Dopo aver parcheggiato il veicolo, prende i caricatori. Su di essi, si leggono i nomi di altri assassini xenofobi stranieri: tra essi, anche quello "Luca Traini", che tentò una strage l'anno scorso a Macerata ferendo 6 persone.
Nel video si vede l'attentatore trascorrere diversi minuti nella moschea e ricaricare più volte le armi automatiche. Ad un certo punto lascia il luogo di culto momentaneamente per andare a recuperare un'altra arma in macchina, sparando ai passanti in strada prima di ritornare dentro la moschea e dare il colpo di grazia ai corpi per terra.
Quindi il killer se ne va, uccide un'altra passante che chiede aiuto e si mette in macchina, continuando a sparare dal finestrino. La polizia ha chiesto immediatamente la rimozione del filmato e ha lanciato un appello a non ricondividere le immagini.
Facebook ha scritto che i profili in questione sono stati rimossi, così come sono stati cancellati i messaggi di supporto agli attacchi.
Secondo quanto riporta Storyful, poco dopo il video dell'attentaotre è stato pubblicato online un manifesto collegato a tre account social. L'autore dice di essere un 28enne australiano. Il documento, di oltre 16mila parole, si scaglia contro l'immigrazione e cita una lista di eventi di vari periodi storici a cui l'attentato si ricollegherebbe. C'è scritto anche che ha deciso di commettere la strage dopo un viaggio in Europa in cui, nel 2017, ha assistito alla vittoria di Macron su Marine Le Pen. Ha negato, infine, di aver agito in collegamento con altri gruppi.