Siria, l'Isis asserragliato sottoterra nell'ultima enclave di Baghouz

È andato avanti per tutta la notte di domenica l'assalto finale all'accampamento di Baghouz, l'ultimo fazzoletto di terra siriana in mano all'autoproclamato Stato islamico. I combattenti arabo-curdi delle Forze siriane democratiche (SDF) hanno raggiunto l'enclave alle prime luci del mattino, trovandola ormai semideserta: dopo aver ucciso qualche decina di jihadisti rimasti a presidiare il campo, la loro avanzata si è temporaneamente arrestata, ma la battaglia resta tutt'altro che conclusa. "L'aviazione ha bombardato depositi di munizioni - racconta Mustafa Vali, portavoce delle Sdf - poi abbiamo bersagliato i rifugi dei terroristi con il fuoco d'artiglieria. Lo scontro vero e proprio con i terroristi è iniziato a tarda notte ai margini del campo, ma siamo riusciti a penetrare solo per qualche metro. "
A rallentare le operazioni, oltre al rischio di attacchi kamikaze che potrebbero venire condotti da un reticolo di gallerie scavate nel sottosuolo, ci sono le decine di mine e trappole esplosive lasciate nella zona. "Le nostre forze - continua bali - si sono sforzate di portare a termine questa battaglia entro la mattinata, ma i terroristi si sono rifugiati in una serie di tunnel sotterranei. Ora è tutto relativamente calmo, ma le operazioni riprenderanno presto".
Pur asserragliati sottoterra, i jihadisti non hanno praticamente alcuna speranza di uscire dallo stretto perimetro in cui nei giorni scorsi sono stati ricacciati: a circondarli su tre lati ci sono i curdi, con l'esercito siriano che li attende oltre l'Eufrate. Anche il vicinissimo confine iracheno è stato sigillato per precluder loro ogni possibile via di fuga.