Lager delle balene in Russia: quattro aziende denunciate

Lager delle balene in Russia: quattro aziende denunciate
Di Giulia Avataneo

Decine di orche e beluga, alcuni anche con i piccoli, prigionieri in pochi metri prima di essere venduti ai parchi acquatici della Cina

Le immagini hanno provocato sdegno in tutto il mondo: recinti di pochi metri in cui decine di cetacei sono tenuti prigionieri, prima di essere venduti all'industria dei parchi acquatici o agli acquari, probabilmente in Cina. La scoperta è stata fatta da Greenpeace in Russia, vicino al porto di Nakhodka, e ha costretto il Cremlino a prendere provvedimenti.

Quattro società sono state denunciate per aver rapito e detenuto un centinaio di animali, soprattutto orche e beluga, alcune con piccoli appena nati.

"E' una situazione completamente innaturale e potrebbe provocare un degrado psicologico e fisico dei cetacei, come succede agli animali tenuti in gabbia" - spiega Aleksandr Agafonov, ricercatore dell'istituto di Oceanografia dell'Accademia russa delle Scienze.

La prima scoperta dei lager delle balene risale all'anno scorso. Quello di Nakhodka potrebbe essere  il più grande numero di animali marini tenuti in prigionia, secondo la Whale and Dolphin Conservation. Una petizione per salvarle, sostenuta anche da Leonardo Di Caprio, ha raggiunto 900mila firme.

"I cetacei vanno liberati immediatamente - ha detto Dmitry Kobylkin, ministro russo dell'Ambiente - Lo faremo con molta attenzione, per non fare del male a nessuno di questi animali. È molto importante". La Guardia costiera ha confermato che i mammiferi verranno salvati, compatibilmente con i tempi dell'indagine in corso.

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