Sánchez al bivio, Spagna verso il voto

Indipendentisti in mezzo al guado perché l'aria è cambiata con le proteste in piazza della destra spagnola e l'avvio del processo ai 12 leader catalani, accusati di ribellione, malversazione, appropriazione indebita e disobbedienza.
Dopo la bocciatura alla legge di bilancio, proprio per il mancato sostegno degli indipendentisti, il premier Pedro Sánchez li accusa.
"Hanno paura di sedersi al tavolo per discutere e prendere coscienza che l'indipendenza della Catalogna non è possibile - dice Sánchez - temono dire agli agenti più radicali del popolo catalano, che logicamente sostengono questi partiti politici, che hanno mentito e che devono tornare alla Costituzione".
Tornare al dettato costituzionale così come la Spagna deve tornare alle urne col voto anticipato nei giorni che segnano il passo della politica indipendentista.
Intanto, l'ex presidente catalano, Carles Puigdemont, in autoesilio in Belgio, e a rischio di una condanna in contumacia, chiede il sostegno del Parlamento europeo dopo il veto di Tajani.