Salvini in visita a Tunisi

Salvini in visita a Tunisi
Di Cristiano TassinariManuela Scarpellini
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Primo summit Italia-Tunisia dopo l'incidente diplomatico di giugno seguito alle parole di Salvini: "La Tunisia? Spesso e volentieri esporta galeotti". Ora il Ministro degli Interni cerca un accordo per velocizzare i rimpatri di tunisini irregolari, che rimangono i più numerosi a sbarcare in Italia.

Verso un accordo Italia-Tunisia

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Il Ministro degli Interni Matteo Salvini è in visita a Tunisi per un incontro con il Ministro degli Interni tunisno Hitchem Fourat, con altri ministri e con il Presidente Beji Caid el Sebsi.

È il primo summit Italia-Tunisia dopo le parole di Salvini del giugno scorso, a Catania: "La Tunisia spesso e volentieri esporta galeotti", che portarono i due paesi sull'orlo di una crisi diplomatica, malgrado le successive precisazioni del Viminale.

Obiettivo della visita è ottimizzare i rimpatri dei cittadini tunisini irregolari, che attualmente procedono al ritmo di 80 a settimana, con due voli aerei.
I migranti tunisini, pur nel calo generale degli sbarchi sulle coste italiane - rimangono i piu' numerosi (4.487 su un totale di 21.024), prima di eritrei e sudanesi.
Il rimpatrio di altri 45 tunisini è stato bloccato su richiesta di Tunisi a causa di una calamità naturale nel paese e attendono a Trapani il prossimo volo di rimpatrio.

L'accordo con la Libia funziona

Salvini continua, dunque, sulla linea degli accordi bilaterali con i paesi di origine dei flussi migratori: il 25 giugno è stato a Tripoli, per rinsaldare la cooperazione prevista dal memorandum d'intesa tra Italia e Libia siglato dal governo-Gentiloni e dall'allora ministro degli interni Marco Minniti nel febbraio 2017.
Da quell'accordo, che lascia in mani libiche la regolamentazione delle partenze, il numero dei migranti in arrivo dalla Libia si è ridotto drasticamente.

La presa di "coscienza" di Conte

La ferma posizione del governo rispetto agli sbarchi e al ruolo delle ONG nel Mediterraneo ha generato da allora una crisi con l'Europa e portato Conte a sollecitare una maggiore collaborazione tra i paesi membri

"In cinque anni e mezzo, in Italia, ci sono stati 588mila sbarchi. Li abbiamo dovuti affrontare spesso da soli. Abbiamo salvato l'onore dell'Europa", ha detto il premier di fronte all'Assemblea della Nazioni Unite.

REUTERS/Eduardo Munoz
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il suo discorso all'ONUREUTERS/Eduardo Munoz

Eurostat: richiedenti asilo in calo

Secondo gli ultimi dati Eurostat, i richiedenti asilo nell'UE nel secondo trimestre 2018 sono calati del 12% rispetto ad un anno fa, ma aumentati del 4% rispetto al primo trimestre 2018. In Italia, il calo annuo è del 60%, nel secondo trimestre 2018 del 23%.

In totale, i richiedenti asilo nei paesi dell'Unione Europea sono stati 137mila, gli stessi del 2014, prima del picco della crisi nel 2015.

Il 25% dei richiedenti asilo ha scelto la Germania, il 19% la Francia, il 12% la Grecia e la Spagna, il 10% l'Italia.

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