Orban, Salvini e la Lega delle Leghe

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Di Salvatore Falco
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Matteo Salvini e Viktor Orbán hanno opinioni comuni in molti campi, ma i loro interessi sembrano essere inconciliabili.

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Due caratteri diversi, due diversi background politici. Matteo Salvini è arrivato recentemente alla ribalta della politica europea.

Viktor Orbán è un veterano delle istituzioni e governa con continuità e stabilità. Entrambi hanno contrastato le politiche europee in materia di immigrazione. Anche se il ministro degli Interni italiano è sostiene il sistema delle quote, mentre il Premier ungherese ne è l'oppositore più fermo.

Le loro ragioni sono geopolitiche, dice l'esperto di origini italiane, Stefano Bottoni, storico dell'Accademia Ungherese delle Scienze: "È stato abbastanza facile per l'Ungheria controllare e chiudere i propri confini, cosa che ha fatto nel 2015. L'Italia non può farlo in mare. Per questo Matteo Salvini deve continuare a richiedere il sistema di distribuzione anche se non ci crede. Ma per l'Italia è cruciale non avere tutti gli immigrati e i rifugiati, ma distribuirli nel resto d'Europa".

Salvini ha pensato a Orban quando ha proposto la Lega delle Leghe, una coalizione dei partiti anti-immigrazione europei in vista delle elezioni europee che si terranno nel 2019.

La Lega delle Leghe conterebbe anche sui partiti che sostengono il premier della Repubblica Ceca, Andrej Babis, sulla destra austriaca del Cancelliere Sebastian Kurz e sul partito polacco di Jaroslaw Kaczynski.

Anche il partito euroscettico francese guidato da Marine Le Pen sarebbe accolto con favore.

"Non credo che sia una opzione praticabile per Viktor Orbán trascinare se stesso e il suo partito Fidesz in uno schieramento euroscettico -

conclude Stefano Bottoni - Penso che, a lungo termine, il leader ungherese sarebbe molto più interessato ad avere un alleato italiano di destra forte nel Partito Popolare europeo".

Ciò significa che Matteo Salvini e Viktor Orbán hanno opinioni comuni in molti campi, ma i loro interessi sembrano essere inconciliabili.

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