Per Orbán non si discute, la linea è: frontiere chiuse. E sa di essere maggioranza nell'Unione europea
Incontro ad alta tensione a Berlino tra Angela Merkel e Viktor Orbán. È la Cancelliera che ha fortemente voluto il dialogo a quattrocchi con il Premier ungherese, nel tentativo di trovare qualche spiraglio di collaborazione in tema di accoglienza dei migranti, da cui ripartire per la discussione in sede europea. Ma le posizioni restano distanti.
"Questo è probabilmente ciò che ci divide", ha detto Merkel, "Per noi l'umanità è l'anima dell'Europa, e se vogliamo proteggere quest'anima, se l'Europa con i suoi valori vuole giocare un ruolo nel mondo, allora non può semplicemente ignorare il bisogno e la sofferenza ".
Per Orbán non si discute, la linea è: frontiere chiuse. Sa di essere maggioranza nell'Unione europea, e per di più Merkel è indebolita dall'essere scesa a patti con i falchi bavaresi della CSU per tenere in piedi il suo governo.
"Riteniamo ingiuste le accuse che ci vengono rivolte in Germania, di non essere solidali", ha detto Orbán . "Voglio dirvi che 8.000 guardie armate ungheresi presidiano i confini, 24 ore al giorno. Se non protegessero le frontiere con Serbia e Croazia, arriverebbero in Germania ogni giorno dai 4000 ai 5000 migranti. La stiamo proteggendo, questa è solidarietà, una bella forma di solidarietà".
Dal 2015 un muro separa il confine tra Ungheria e Serbia, a bloccare la cosiddetta "rotta dei Balcani". Orbán ha più volte espresso la volontà di costruire un'altra barriera anche alla frontiera con la Croazia.