Nel rogo persero la vita 71 persone tra cui 18 bambini. Un anno dopo, Londra ricorda. L'inchiesta accusa i costruttori e i superstiti gridano che così muoiono i poveri.
Ritrovarsi intorno allo scheletro del palazzo carbonizzato, osservare un minuto di silenzio, ricordarsi di chi non può essere lì perché quella notte non è sfuggito al fuoco e al fumo. Un anno dopo Londra ricorda il rogo della Grenfell tower, quando un incendio causò la morte di 71 persone, tra queste anche 18 bambini e due cittadini italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi, poi è morto anche un ferito.
La Grenfell Tower insieme ad altri edifici della capitale britannica è stata illuminata in verde per celebrare l'anniversario; nottetempo una processione, fiori, candele e ancora dolore. La scritta "Grenfell per sempre nei nostri cuori".
Hamid Wahbi è fuggito dalla sua casa nel 16° piano, lui e la sua famiglia sono ancora bloccati in un albergo.
"Non è stato facile, ma non ci arrenderemo mai, continuiamo, non dirò che continuiamo a combattere ... naturalmente continuiamo a lottare per la nostra giustizia fino a quando le cose non si avvereranno".
Più di 200 famiglie hanno perso le loro case nel fuoco e meno della metà si sono trasferite in alloggi permanenti, il resto vive ancora in albergo o in alloggi temporanei.
La premier Theresa May abbia creato una commissione d'inchiesta parallela all'indagine penale ma i sopravvissuti denunciano che la risposta delle autorità è debole, gridano che così muoiono i meno abbienti. E si teme che possa accadere di nuovo, altrove.
L'indagine penale è un j'accuse contro i costruttori: si sa che il fuoco è partito da un frigorifero difettoso al quarto piano ma anche che rivestimenti esterni non ignifughi, sistema antincendio del tutto inefficiente e chissà quali altri mancanze hanno fatto il resto.
Nel quartiere è forte la paura che una tragedia del genere possa ripetersi di nuovo. E i sopravvissuti gridano che così muoiono i meno abbienti.