Rischio Grenfell Tower in Italia? Per i pannelli forse no, ma...

Rischio Grenfell Tower in Italia? Per i pannelli forse no, ma...
Di Euronews
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Quali sono i rischi? lo abbiamo chiesto a un esperto

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Dopo l’incendio alla Grenfell tower di Londra , che ha provocato almeno 80 morti il 14 giugno scorso, qual è la situazione degli edifici in Italia? Sono sicuri? Potrebbe succedere la stessa cosa?

Quei pannnelli costituiti da due fogli di alluminio e uno strato interno di polietilene – quest’ultimo materiale infiammabile – erano stati scelti per la ristrutturazione della torre, forse perché meno cari rispetto a quelli senza materie plastiche. Erano conformi alla legislazione britannica, mentre invece, per esempio in Germania, sono vietati proprio perché ritenuti a rischio incendio.

Il problema, secondo l’ingegner Gianluca Galeotti (FSE progetti), esperto di progettazione anti-incendio e collaboratore di Antincendio.it" il principale sito web in materia, è che non si può mai sapere come un materiale si comporti nella realtà, al momento della posa:

Le norme europee non sono rappresentative dello stato di fatto delle istallazioni, ad oggi. Io faccio un test sul materiale per verificare la reazione al fuoco e può risultare conforme. Nella realtà io ho un flusso d’aria, una portata d’aria molto più elevata rispetto al test che vado a realizzare in laboratorio, dove tutto è stazionario. Ovviamente, nel caso invece specifico della torre, dove questa intercapedine ha formato delle velocità fortissime dell’aria, l’aria fresca entrava dal piede della colonna e dunque ovviamente i fumi risalivano lungo la parete e la velocità di propagazione era molto più elevata. E quindi la propagazione nel laboratorio non è rappresentativa dello stato reale. Qui c‘è una mancanza a livello normativo, c‘è per così dire un buco.

Questo modello di parete ventilata è stata già protagonista di altri gravi incendi, per esempio in Francia. Secondo Gianluca Galeotti, in certe condizioni, pone effettivamente un serio problema:

Questa parete ventilata crea le condizioni ideali per la propagazione (del fuoco) quando i materiali sono di un certo tipo. Se io avessi utilizzato per la protezione delle pareti ad esempio lana di roccia, questo problema non ci sarebbe stato.

Questi pannelli in Italia non sono consentiti per edifici delle dimensioni del grattacielo andato a fuoco a Londra. Possono essere invece utilizzati per abitazioni più basse, ma sempre previa autorizzazione dei vigili del fuoco, che hanno l’ultima parola sugli aspetti tecnici del progetto da questo punto di vista. Gianluca Galeotti, però, sottolinea che la vera questione, in Italia, è forse un’altra:

Fortuna vuole che gli edifici italiani siano costruiti, la parte edificio, con materiali non combustibili, il classico cemento armato con tamponamenti in laterizio. È vero però che, rispetto ad anni addietro, il materiale combustibile che noi abbiamo nelle abitazioni civili sta aumentando. Sempre più materiali di tipo plastico, sempre più impianti elettrici, e sempre più complessi, che possono creare delle problematiche. Il classico condominio da quattro piani italiano, l’altezza media è quella, non ha sicuramente attrezzature o strumentazione di rilevamento incendi. Questo è sicuro.

La messa in funzione di questi allarmi, in Italia, è obbligatoria solo in certe tipologie complesse di edifici, per il momento. Oltretutto 18 milioni di case (il 75% delle abitazioni) hanno più di 40 anni e non sono mai state riqualificate secondo la normativa antincendio in vigore.

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