Scontro Ankara-Berlino, disdetti comizi con ministri turchi in Germania

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Di Debora Gandini
Scontro Ankara-Berlino, disdetti comizi con ministri turchi in Germania

Uno scontro che si infiamma di ora in ora tra Germania e Turchia. Ora l’Akp, il partito) del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha confermato che fino alla data del referendum nessun ministro del governo turco prenderà parte a manifestazioni in Germania a sostegno della consultazione. Tutti gli eventi previsti con i ministri sono stati dunque annullati. Da Ankara volano ancora parole forti non solo contro Berlino ma anche contro le istituzioni europee.

“I paesi dell’Unione europea hanno una posizione più dura circa il referedum del 16 aprile rispetto ai nostri partiti di opposizione. E’ sconcertante. Questa Europa, come prima della Seconda Guerra Mondiale, è fascista, crudele. E’ un Europa da Medioevo anti-Islam e anti-turca”, ha dichiarato Erdogan. Non si ferma qui il Presidente turco, affermando che il processo di integrazione della Turchia in Europa è stato usato come “arma di ricatto” che ha permesso agli stati membri di spiare e controllare il Paese con dei pretesti. Per questo dopo il referendum la Turchia potrebbe modificare il suo rapporto con l’UE.

Da Bruxelles arriva immediata la replica, il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans fa notare che c‘è grande solidarietà tra i paesi europei. “Gli attacchi ai tedeschi e agli olandesi sono inaccettabili. Noi non vogliamo essere paragonati ai nazisti, perché non lo siamo.”

I contrasti che vedono contrapporsi diversi stati europei ad Ankara si sono estesi ormai anche alla Danimarca, dopo le presunte minacce nei confronti di alcuni cittadini turco-danesi.