Nuovi casi d'influenza aviaria in Francia. Trema il mercato del foie gras

Il sud-ovest della Francia, culla del fois gras, messo in ginocchio dal rapido propagarsi di un’influenza aviaria altamente patogena, che ha costretto all’abbattimento di migliaia di capi e già minaccia pesanti ripercussioni sull’export.
Il contagio è partito da un allevamento della regione del Tarn.
#Communiqué#InfluenzaAviaire hautement pathogène H5N8 : un foyer détecté dans le Tarn dans un élevage de canards https://t.co/9kHvphOgII
— MinAgri (@Min_Agriculture) 2 dicembre 2016
Su Twitter l’annuncio del Ministero dell’agricoltura francese sul focolaio identificato in un allevamento del Tarn
I contagi partiti da un unico allevamento: “Stop al trasferimento degli animali”
Il prefetto Tarn Jean-Michel Mougard ha confermato la natura del ceppo identificato e detto che mai si era registrata una tale virulenza. “Si tratta del H5N8 – ha detto -, un virus estremamente contagioso e volatile. Il solo metodo per fermare la propagazione è quindi evitare il trasferimento degli animali”.
I nuovi contagi nei dipartimenti del Gers e degli Alti Pirenei, al pari di un caso sospetto in Lot e Garonna, riguardano infatti animali provenienti da uno stesso allevamento del Tarn. Solo in questo dipartimento 4.500 animali sono stati uccisi dal virus e altri 7.000 sono stati abbattuti. Un primo caso era stato riscontrato il 28 novembre nel dipartimento del Pas-de-Calais su un gruppo di 20 anatre selvagge.
[Décryptage] L'#InfluenzaAviaire en quelques mots https://t.co/NHc6ZYlZxB#GrippeAviairepic.twitter.com/nOoiC9p3sR
— MinAgri (@Min_Agriculture) 2 dicembre 2016
“Il consumo di carne, uova e foie gras non presenta rischi. Le rassicurazioni delle autorità
Il Ministero dell’agricoltura francese ha pubblicato e diffuso via Twitter una serie di raccomandazioni, specificando che il foie gras già prodotto non presenta alcun rischio.
Niente label di “paese immune da influenza aviaria”. Duro colpo per l’export francese di foie gras
Il timore degli allevatori è tuttavia che psicosi e fuga dei consumatori facciano accumulare degli invenduti e finiscano per stracciare i prezzi, con ricadute al momento ancora incalcolabili. Certo è però intanto che la Francia non potrà aspirare al prezioso statuto di “Paese immune da influenza aviaria”, necessario ad esportare il fois gras in numerosi mercati extra-europei.