Nuovi casi d'influenza aviaria in Francia. Trema il mercato del foie gras

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Di Diego Giuliani
Nuovi casi d'influenza aviaria in Francia. Trema il mercato del foie gras

Il sud-ovest della Francia, culla del fois gras, messo in ginocchio dal rapido propagarsi di un’influenza aviaria altamente patogena, che ha costretto all’abbattimento di migliaia di capi e già minaccia pesanti ripercussioni sull’export.

Il contagio è partito da un allevamento della regione del Tarn.


Su Twitter l’annuncio del Ministero dell’agricoltura francese sul focolaio identificato in un allevamento del Tarn

I contagi partiti da un unico allevamento: “Stop al trasferimento degli animali”

Il prefetto Tarn Jean-Michel Mougard ha confermato la natura del ceppo identificato e detto che mai si era registrata una tale virulenza. “Si tratta del H5N8 – ha detto -, un virus estremamente contagioso e volatile. Il solo metodo per fermare la propagazione è quindi evitare il trasferimento degli animali”.

I nuovi contagi nei dipartimenti del Gers e degli Alti Pirenei, al pari di un caso sospetto in Lot e Garonna, riguardano infatti animali provenienti da uno stesso allevamento del Tarn. Solo in questo dipartimento 4.500 animali sono stati uccisi dal virus e altri 7.000 sono stati abbattuti. Un primo caso era stato riscontrato il 28 novembre nel dipartimento del Pas-de-Calais su un gruppo di 20 anatre selvagge.

“Il consumo di carne, uova e foie gras non presenta rischi. Le rassicurazioni delle autorità

Il Ministero dell’agricoltura francese ha pubblicato e diffuso via Twitter una serie di raccomandazioni, specificando che il foie gras già prodotto non presenta alcun rischio.

I rischi. Nessun caso di contagio all’uomo è stato al momento riscontrato. Il consumo di carne, foie gras e uova non presenta alcun rischio.
Le specie interessate. Il virus è trasmissibile a tutte le specie di uccelli. In Europa è però soprattutto su quelli migratori che è stato finora riscontrato.
Le misure di sicurezza. Intorno agli allevamenti in cui sono stati rinvenuti dei focolai, verranno istituiti un “perimetro di sorveglianza” di 10 km e un “perimetro di protezione” di 3 km, all’interno del quale sono vietati permanenza e transito degli animali.


Niente label di “paese immune da influenza aviaria”. Duro colpo per l’export francese di foie gras

Il timore degli allevatori è tuttavia che psicosi e fuga dei consumatori facciano accumulare degli invenduti e finiscano per stracciare i prezzi, con ricadute al momento ancora incalcolabili. Certo è però intanto che la Francia non potrà aspirare al prezioso statuto di “Paese immune da influenza aviaria”, necessario ad esportare il fois gras in numerosi mercati extra-europei.