Hotel nello spazio, sequel di Rosetta e caccia a nuovi astronauti

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Il direttore generale dell'ESA, Johann-Dietrich Wörner, fa il punto sulla ricerca spaziale e lancia un appello all'Europa: "Finanziateci o non avremo futuro"

Il futuro della Stazione Spaziale Internazionale fra hotel e spazio-porto commerciale, il prezioso schianto di Schiaparelli su Marte e la caccia agli astronauti di domani. Il Direttore generale dell’ESA, Johann-Dietrich Wörner, fa il punto con noi su traguardi passati e futuri della ricerca europea nello spazio. Ma prima di tutto un imperativo, in vista del Consiglio a livello dei Ministri che si terrà a breve in Svizzera: convincere i paesi membri dell’Agenzia Spaziale Europea a erogare nuovi e vitali finanziamenti.

Il futuro della ISS: hotel nello spazio o stazione commerciale?

Jeremy Wilks, euronews
“Ci troviamo allo European Astronaut Centre di Colonia, in Germania, dove gli astronauti si preparano per le loro missioni. Qual è il futuro della Stazione Spaziale Internazionale? Ci sono forti interrogativi in proposito…”.

La radiografia della Stazione Spaziale Internazionale nella presentazione dell’ESA

Johann-Dietrich Wörner, Direttore generale dell’ESA
“Per noi è molto chiaro quanto accadrà: la Stazione Spaziale Internazionale sarà operativa almeno fino al 2024. Tutti gli altri partner del progetto – gli americani, i russi, i giapponesi e i canadesi – sono tutti d’accordo. Sta quindi ora all’Europa avallare questo orizzonte temporale. E in proposito, spero che l’incontro con i Ministri dei nostri 22 membri europei confermi questa linea”.

Chi è Johann-Dietrich Wörner?

Johann-Dietrich Wörner ha assunto la guida dell’ESA il 1° luglio 2015. In quanto Direttore generale ne presiederà il Consiglio a livello ministeriale che si terrà a Lucerna, in Svizzera, a partire dal 30 novembre. Nato nel 1954 a Kassel, in Germania, dopo studi in ingegneria civile alla Technische Universität di Berlino e alla Technische Universität di Darmstat, da marzo 2007 a giugno 2015 Wörner ha diretto il centro aerospaziale tedesco DLR. A partire dal 1982 ha dedicato un anno a ricerche sulle misure antisismiche adottate dalle centrali nucleari giapponesi. In Germania è stato ricompensato con la Croce federale al merito e la Francia l’ha insignito con la Legione d’onore.

Qui il blog tenuto da Johann-Dietrich Wörner: sul portale dell’Agenzia Spaziale Internazionale

euronews
“E dopo il 2024?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Nessuno lo sa. Gli americani hanno lanciato l’idea che venga più che altro utilizzata come stazione commerciale”.

euronews
“Una sorta di ‘hotel nello spazio’?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Sì, anche, ma non solo. Si pensa per esempio a un impiego da parte di soggetti commerciali, perché la microgravità è di enorme importanza per la ricerca, soprattutto per astronauti per esempio impegnati nella ricerca scientifica sull’osteoporosi”.

Uno studio dell’osteoporosi nelle condizioni offerte dalla Stazione Spaziale Internazionale è già stato avviato dall’Università di Pisa. Qui un articolo di Repubblica

euronews
“Intende per esempio un’azienda farmaceutica o automobilistica che vogliano condurre un esperimento nello spazio?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Perché no? Siamo aperti anche a questo. Per aumentare l’attrattività della Stazione Spaziale Internazionale dobbiamo però anzitutto facilitarne l’accesso, perché i tempi, al momento, sono ancora lunghi”.

Sulla Luna o su Marte? Questo è il dilemma…

euronews
“Qual è il passo successivo alla Stazione Spaziale Internazionale? Quando ha assunto la guida dell’ESA lei ha molto parlato di andare sulla Luna… La NASA insiste invece su Marte. Quale sarà il prossimo passo?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Gli americani parlano di ‘spedizione su Marte’ e come idea la trovo buona. Attenzione però, perché non dicono: ‘domani’ andiamo su Marte. Impiegano il termine ‘spedizione’ e il senso è decisamente diverso. Una spedizione su Marte comporta una serie di tappe intermedie. E una di queste è appunto la Luna. Non c‘è quindi contraddizione tra l’idea di partire dalla Luna e la proposta di Marte degli americani. Diciamo solo che il mio obiettivo è più a breve termine”.

Rosetta 2: come a Hollywood ci sarà un sequel?

euronews
“Diamo ora un’occhiata ad alcuni tra i principali eventi, che quest’anno hanno segnato la ricerca spaziale. Exomars è un esempio, ma partiamo da Rosetta, che ha concluso la sua missione. Come ha vissuto lei questa esperienza? Si è trattato di un momento eccitante, carico di emozioni…”.

Johann-Dietrich Wörner
“Certo! Si è trattato di una missione molto affascinante. Far fronte a un ambiente così ostile, senza soste fino alla destinazione, né possibilità di rifornimenti… Dopo 10 anni, arrivare alla cometa è stato quindi già in sé uno straordinario traguardo. Il fatto che vi sia poi stato anche l’atterraggio del lander Philae è stato incredibile. È stata un’esperienza davvero stimolante”.

euronews
“Pianificate un seguito? Come per un blockbuster hollywoodiano prevedete un ‘Rosetta 2’? C‘è qualcosa del genere in cantiere?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Stiamo ovviamente lavorando a qualcosa del genere: c‘è la missione AIM, che proporremo ai ministri dei paesi membri, che consiste in una spedizione su una piccola luna di un asteroide, per studiarla, ma anche per tentarne una deviazione dell’orbita, che in futuro potrebbe permetterci di proteggere la terra da un eventuale impatto con degli asteroidi. Abbiamo missioni del genere in agenda”.

Il caso Exomars: schianto sì, ma di grande utilità

euronews
“ExoMars è stato un successo a metà, certo non al livello di Rosetta e Philae. Per quanto lei lo difenda, parlando di una riuscita ‘al 96%’, il fatto che si sia verificato uno schianto sulla superficie di Marte a 300 km/h non lo fa apparire troppo come un successo…”.

Il servizio realizzato da euronews il 21 ottobre sullo schianto del lander Schiaparelli

Il programma Exomars 2016-2020 in una scheda dell’ESA

Johann-Dietrich Wörner
“Mi rendo conto che un osservatore esterno può vederla in maniera diversa, ma l’atterraggio su Marte è davvero molto complesso. È vero, si è schiantato sulla superficie di Marte, ma l’aspetto positivo è che ci ha inviato tutti i dati raccolti fino a quel momento. E questa – per uno scienziato, un ingegnere – è la cosa più importante”.

Essential data from @ESA_EDM Schiaparelli recorded by @ESA_TGO is being decoded. Details in press release: https://t.co/t8SI4e4aNw#ExoMarspic.twitter.com/CN4TArDR53

— @ESA_ExoMars (@ESA_ExoMars) 20 ottobre 2016

Il tweet con cui l’ESA ha annunciato il 20 ottobre che si stavano esaminando i dati inviati dalla sonda SchiaparelliExomars fra successi e fallimenti: bilanci e prospettive in un servizio di euronews

Exomars a rischio: fondi cercasi disperatamente

euronews
“Lei è fiducioso che alla fine del mese riuscirete a convincere i ministri dei paesi membri a finanziare Exomars?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Ci proveremo. Personalmente sono convinto che la ricerca della vita su Marte, con delle trivellazioni della sua superficie sia una missione di grande interesse. Certo è però costosa e richiede ulteriori finanziamenti. Spero quindi che riusciremo a convincere i ministri in questione, ma alla fine starà ovviamente a loro decidere”.

La missione Exomars a rischio: il punto sui finanziamenti necessari in un lancio di Askanews del 9 novembre

Ariane 6 e compagni: un bilancio

euronews
“Venendo ad altri grandi progetti in ballo, parliamo ora del nuovo vettore Ariane 6. Siete nei tempi, nei costi? Quando avverrà il primo lancio?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Abbiamo passato di nuovo in rassegna tutto il programma, perché ci eravamo detti che prima di andare avanti era necessario fare il punto. In ballo non c‘è peraltro solo Ariane 6, ma anche le sue ulteriori versioni Ariane 64 e 62, e il vettore Vega C. Il punto che abbiamo fatto si è rivelato molto soddisfacente sul piano tecnico. Poi sono stati necessari alcuni accordi con alcuni dei Paesi partecipanti”.

Il vettore Ariane 6 nella presentazione (in inglese) dell’ESA

Johann-Dietrich Wörner
“Il primo lancio di Ariane 6 è previsto per il 2021. Ma per Vega C anche prima. È in quella data che avverranno i primi lanci. E sono sicuro che questa famiglia di vettori si rivelerà molto competitiva”.

Il fischio d’inizio dei progetti Ariane 6 e Vega C in un articolo del sito Astronautinews.it

La presentazione del vettore Vega C dell’Agenzia Spaziale Italiana

Ariane vs Space X: concorrenza nello spazio?

euronews
“Percepite una forte concorrenza da parte di Space X e di altri competitor?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Su scala mondiale c‘è della concorrenza nel campo dei vettori e per noi questo è molto importante. Allo stesso tempo, non è però solo una questione di concorrenza. Si tratta anche di decisioni strategiche. Quella di dotare l’Europa di mezzi propri per andare nello spazio è una decisione strategica. Con Ariane 6 i costi da sostenere per il lancio ammonteranno solo al 50%. Si tratta quindi di un considerevole passo avanti”.

Volete lanciare un satellite con Ariane 6? Se acquistate all’ingrosso c‘è lo sconto!

euronews
“Quanto mi costerebbe lanciare un satellite con Ariane 6?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Beh, dovremmo parlarne… A un cliente, diciamo ‘ordinario’, chiederemmo circa 70 milioni di euro. Se però lei volesse fare dieci lanci, allora si potrebbe forse trattare”.

Professione astronauta: un sogno (quasi) a portata di mano

euronews
“Recluterete nuovi astronauti? Giovani che aspirano a questa carriera potranno realizzare il loro sogno o non prevedete nuovi reclutamenti?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Questa è davvero una questione di capitale importanza. Se l’Europa vuole continuare a inviare l’uomo nello spazio – e personalmente ritengo che dovrebbe – allora è chiaro che a breve dovremmo cominciare a coltivare una nuova generazione di astronauti. Prima dobbiamo però assicurarci che ci siano le possibilità di inviarli nello spazio, perché se non disponessimo di mezzi nostri per farlo, allora dovremmo cercare altrove soluzioni che consentano loro di imbarcarsi come ‘passeggeri’ per condurre le loro ricerche. Molto dipende quindi dalle valutazioni dei Ministri dei paesi membri, sul futuro delle spedizioni europee nello spazio”.

Come si diventa astronauti? Le risposte dell’ESA

euronews
“Le sarebbe piaciuto diventare astronauta?”.

Johann-Dietrich Wörner
“Certo. Se mi proponesse una missione per domani, cancellerei tutti i miei impegni e non ci penserei un attimo!”.

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