Lo scorso 10 settembre in molti hanno creduto che la tregua per la Siria annunciata da Stati Uniti e Siria, avrebbe tenuto.
Lo scorso 10 settembre in molti hanno creduto che la tregua per la Siria annunciata da Stati Uniti e Siria, avrebbe tenuto.
Uno sforzo diplomatico che poteva coronare 8 anni di presidenza Obama, ormai in scadenza, in grado di mettere fine a 5 anni di guerra civile in Siria.
Forse.
#USA-#Russia: i due Paesi hanno interrotto le relazioni dopo il fallimento dell'accordo per una tregua in #Siria, https://t.co/Vo6CciRPqk
— OPI (@BloGlobal_OPI) October 4, 2016
John Kerry, Segretario di Stato americano:
‘‘Oggi Stati Uniti e Russia annunciano un piano che se portato a termine costituirà una svolta per la situazione siriana”.
La tregua entra in vigore il 12 settembre, nonostante piccole violazioni, sembra tenere. Resiste una settimana.
Quando si celebrava la “tregua”
JohnKerry</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Lavrov?src=hash">#Lavrov</a> in Siria leggevate qui che non era cosa. Ecco perché <a href="https://t.co/9dLKuXh3IW">https://t.co/9dLKuXh3IW</a></p>— Gianni Riotta (
riotta) October 3, 2016
Le sorti del cessate il fuoco si giocano a Aleppo, nella seconda città del Paese, simbolo del martirio siriano.
Il 19 settembre Damasco dichiara la fine della tregua. Poco dopo ricominciano i bombardamenti su Aleppo ed viene attaccato anche un convoglio Onu che porta aiuti umanitari.
L’obiettivo primo del cessate il fuoco era proprio quello di raggiungere le città assediate con i generi di prima necessità.
Ribelli, Stati Uniti e esperti accusano dell’attacco la Russia, che nega che ci sia stato un raid aereo in quella zona.
Gli Stati Uniti hanno comunque dichiarato di non abbandonare la Siria e di non voler rinunciare a un piano di pace.
Malgrado vari tentativi, la tregua però non viene ripristinata.
I bombardamenti su Aleppo non cessano.
Lunedì 3 ottobre, nel quadro di una vasta offensiva del regime, un raid aereo distrugge il più grande ospedale della città situato nel settore controllato dai ribelli.
Ong e Onu denunciano una situazione insotenibile per i 250 mila abitanti, di cui 100 mila sono bambini.
Seguei Lavrov, ministro degli Esteri russo:
“Purtroppo fin dall’inizio molti hanno voluto rompere la tregua, anche nell’amministrazione americana. E queste persone contrarie a una stabilità in Siria, a una risoluzione Onu per la Siria e che vogliono risolvere la crisi con la forza hanno avuto la meglio”.
John Kerry:
“Il regime siriano e la Russia sembrano aver respinto la diplomazia per perseguire una vittoria militare a scapito dei civili, bombardando ospedali, spaventando e traumatizzando i civili.
Chi vuole la pace agisce in modo diverso da come sta agendo la Russia”.
Perché Kerry non ha pensato a come punire le violazioni della tregua in #Siria? https://t.co/PhzdzRgrbH di Adriano Sofri
— Il Foglio (@ilfoglio_it) October 4, 2016
Stando ai dati forniti dall’Oms, oltre 340 persone, di cui almeno 100 bamini, sono morti a Aleppo negli ultimi 12 giorni.