“Non bisogna essere divertenti, bisogna essere veri”.
“Non bisogna essere divertenti, bisogna essere veri”. È così che Gene Wilder è diventato forse il più grande attore comico americano.
La parte migliore dei suoi 83 anni l’ha passata a scrivere, recitare, sceneggiare e dirigere film che hanno fatto la storia del cinema. È morto nella sua casa di Stamford, in Connecticut, per le complicazioni dell’Alzheimer di cui soffriva da anni.
“Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” di Mel Stuart (1971) è forse il film che meglio rappresenta la schizofrenica alterità di Gene Wilder.
Ma è impossibile far onore al suo genio in poche righe: il sodalizio con Mel Brook ha prodotto capolavori come The Producers, (Per favore, non toccate le vecchiette) del 1968, Blazing Saddles (Mezzogiorno e mezzo di fuoco) del 1974. E ovviamente l’intramontabile Frankenstein Junior (1974), dove Wilder è affiancato dall’icona comica Marty Feldman.
Tra i film di cui è stato regista, oltre che attore, “Il fratello più furbo di Sherlock Holmes” (The Adventure of Sherlock Holmes’ Smarter Brother) del 1975 o “La signora in rosso” (The Woman in Red) del 1984 con la travolgente Kelly LeBrock e la colonna sonora di Stevie Wonder.
Qui di seguito alcuni estratti da Frankenstein Junior, Willy Wonka, Scusi, dov‘è il West? e La signora in rosso: