Elezioni amministrative, ma cruciali per ridisegnare i rapporti di potere nel Regno Unito e forse anche per qualche chiarimento sul Brexit, in attesa
Elezioni amministrative, ma cruciali per ridisegnare i rapporti di potere nel Regno Unito e forse anche per qualche chiarimento sul Brexit, in attesa del referendum: è soprattutto Londra l’oggetto del contendere.
La capitale, con i suoi 8,6 milioni di abitanti, in automento rapido visto che erano 800.000 in meno solo otto anni fa, potrebbe essere governata da Sadiq Khan, avvocato di origine pakistana.
Il laburista, figlio di un’autista d’autobus, raccoglie i voti di molti immigrati ma anche quelli dei londinesi che vogliono far mostra di capacità d’integrazione. E poi è filo-europeo, contrariamente a Zaq Goldsmith, il ricco candidato conservatore, favorevole al Brexit (mentre il premier conservatore David Cameron è contrario, pur avendo convocato il referendum).
Stando ai sondaggi, Londra sarà laburista, e avrà quindi per la prima volta un sindaco musulmano. Molto diverso rispetto a Boris Johnson. Il sindaco uscente, ormai in campagna per il Brexit, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, è noto soprattutto per le sue prese di posizione spesso al limite del populismo.
Paradossalmente, la vittoria laburista a Londra potrebbe garantire sonni tranquilli al governo conservatore, perché in campo laburista si ritiene che l’attuale leader del partito, Jeremy Corbyn, non sia in grado di competere con Cameron. Ma chi nel partito lo vuole rovesciare sperava nel fallimento elettorale a Londra… Molti comunque i comuni e le province, e perfino i commissariati di polizia, che vengono rinnovati con queste elezioni, oltre al Parlamento scozzese, all’Assemblea Nazionale gallese, all’Assemblea dell’Irlanda del Nord.