La prossima sfida di Dubai: missione su Marte

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Di Euronews
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LA PROSSIMA SFIDA DI DUBAI: MISSIONE SU MARTE

Le ambizioni degli Emirati mirano in alto, ben al di sopra dei grattacieli. Puntano a diventare leader nell’esplorazione dello spazio. Il nuovo obiettivo è il pianeta Marte.

L’Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti (UAE Space Agency) nata solo nel luglio 2014, ha presentato, lo scorso maggio al MBRSC Mohamed Bin Rashid Space Centre di Dubai, la prima missione spaziale completamente pianificata e gestita negli Emirati Arabi Uniti.

La sonda «Al Amal» – Speranza in arabo, attualmente in progettazione, partirà alla volta del pianeta rosso nel luglio del 2020 per entrare nella sua orbita l’anno successivo. Nulla è lasciato al caso : nel 2021 si celebrerà il 50esimo anniversario della nascita degli Emirati Arabi Uniti.

La missione vuole studiare i cambiamenti dell’atmosfera su Marte durante i cicli diurni e stagionali, osservare nubi e tempeste di polvere, misurare cambiamenti nella temperatura, polveri, ghiaccio, gas nei vari strati dell’atmosfera. Ma soprattutto si prefigge di svelare i misteri del pianeta rosso : come e perché – ad esempio- Marte abbia perso gran parte della sua atmosfera nello spazio.

Dopo 200 giorni di viaggio Al-Amal enterà nell’orbite di Marte per raccogliere dati che permetteranno di comprendere i cambiamenti dell’atmosfera terrestre negli ultimi milioni di anni. Piu’ di 1000 GB di dati che saranno analizzati dai ricercatori degli Emirati Arabi Uniti e saranno condivisi liberamente con oltre 200 istituti in tutto il mondo. L’agenzia spaziale emiratina ha firmato un’intesa di collaborazione con l’agenzia spaziale del Regno Unito e con il CNES (Centre national d’études spatiales) francese. Gli investimenti degli Emirati Arabi in tecnologie spaziali hanno già superato i 5,5 miliardi euro e fino ad ora hanno messo in orbita 7 satelliti, con l’aiuto dell’azienda europea EADS, l’americana Boeing e la Sudcoreana Setrac ;

I giovani ricercatori dell’Agenzia sono consapevoli della corsa contro il tempo per portare termine con successo la loro missione. Ci spiegano ad esempio che la finestra di lancio – vale a dire il momento in cui il pianeta Terra e il pianeta Marte sono piu’ vicini – si ripresenta solo ogni due anni. Si sentono investiti di un compito di portata storica come spiegano in un loro video. E’ una missione soprattutto simbolica, una pietra miliare per la civilità islamica. Quella stessa civiltà che nel MedioEvo contribui all’umanità con matematici e astronomi. http://www.theguardian.com/higher-education-network/blog/gallery/2014/oct/23/-sp-the-importance-of-arabic-contributions-to-science-over-time-in-pictures E oggi gli scienziati Emiratini affrontano questa sfida « Se un piccolo stato arabo puo’ raggiungere Marte, allora davvero tutto è possibile ».

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