Boko Haram, il gruppo criminale diventato 'l'internazionale del terrore'

Boko Haram, il gruppo criminale diventato 'l'internazionale del terrore'
Di Euronews

Hanno ucciso una donna mentre partoriva. Usano bimbe-kamikaze per compiere stragi. Questo è Boko Haram. Il gruppo armato salafita, fondato nel 2002

Hanno ucciso una donna mentre partoriva. Usano bimbe-kamikaze per compiere stragi. Questo è Boko Haram. Il gruppo armato salafita, fondato nel 2002, da dieci anni cerca di imporre la sharia in Nigeria attraverso continui massacri.

Boko Haram sta conducendo una vera e propria mattanza contro le popolazioni del nordest della Nigeria e ha in più occasioni sconfinato in Camerun e in Ciad.

Cos‘è Boko Haram
Boko Haram è un gruppo armato salafita di stampo jihadista il cui nome stesso significa “l’educazione occidentale è peccato”. È attivo dal 2002, prevalentemente in Nigeria. La loro ideologia è prossima a quella dei taleban dell’Afghanistan e le loro pratiche religiose assomigliano a quelle di una setta.

Dal 2009, Boko Haram avrebbe provocato la morte di 13mila persone e oltre 1 milione e mezzo di sfollati. All’inizio di gennaio, nell’arco di pochi giorni, il vicino Ciad ha dovuto affrontare un afflusso di oltre 11.000 rifugiati.

La storia della Nigeria, dall’indipendenza nel 1960, la guerra del Biafra sino all’odierna sfida islamista di Boko Haram, è stata irta di aspri conflitti etnici su motivi di ordine politico e religioso.

Un gruppo criminale sempre più violento
Il 10 gennaio di quest’anno, una bambina di 10 anni è stata ricoperta di esplosivo e fatta letteralmente scoppiare in un mercato a Maiduguri. 20 le vittime, 18 i feriti. Il reclutamento forzato di bambini e giovanissimi è una pratica sistematica di Boko Haram. La scelta del presidente camerunese, Paul Biya, di muovere i caccia dell’aeronautica per sventare l’ennesimo attacco dei miliziani è forse la risposta più chiara ai quesiti sui reali obiettivi della setta fondamentalista islamica che, dalla Nigeria, sta cercando di estendere i suoi tentacoli nel vicino Paese con il chiaro obiettivo di destabilizare la regione.

La strategia del terrore e i continui attacchi ai civili
Stando agli analisti, la serie i continui attacchi contro la popolazione civile rappresentano il tentativo da parte di Boko Haram di instaurare in queste regioni uno stato islamico governato dalla sharia.

Villaggi rasi al suolo, devastazione modifica immagini satellitari
A gennaio, i villaggi di Baga e Doron Baga, nel nord-est del paese, sono stati rasi al suolo.

Un massacro senza precedenti. Alcune immagini satellitari diffuse da Amnesty International mostrano i due villaggi sulle rive del lago Ciad devastati dal passaggio degli islamisti. Il bilancio potrebbe essere di 2000 morti.

Le forze federali nigeriane hanno risposto con raid aerei per riconquistare Baga. Per diversi giorni le formazioni di Boko Haram hanno ucciso indiscriminatamente chiunque si fossero trovati davanti.

Donna uccisa durante il travaglio
C‘è anche una partoriente tra le migliaia di vittime dell’attacco sferrato dagli integralisti nei centri di Baga e Doron Baga nel nord-est della Nigeria. Amnesty International ha riportato il racconto di un testimone che ha riferito di aver visto i miliziani di Boko Haram sparare su una donna mentre era in travaglio. “Metà del neonato era fuori dal grembo e la donna è morta mentre lo dava alla luce” ha detto l’uomo. Secondo Amnesty International “di tutti gli attacchi di Boko Haram analizzati, questo è stato certamente il più efferato contro i civili”, tra cui donne e bambini.

La strage di spose schiave
Decine di donne costrette a diventare spose-schiave di Boko Haram e poi trucidate per “preservarne la purezza da mani infedeli”: l’ultima faccia dell’orrore che da anni i terroristi hanno inflitto alla Nigeria è emersa quando i militari hanno liberato la cittadina di Bama, dove i corpi delle donne erano frammisti a decine di altri gettati nei pozzi a decomporsi.

Nel villaggio, l’esercito nigeriano ha scoperto i corpi di decine di donne massacrate e gettate nei pozzi insieme ad altri cadaveri. Le donne sarebbero state uccise dai jihadisti per non farle cadere in mani “infedeli”, prima del loro ritiro dal villaggio.

Nell’aprile scorso, Boko Haram si è fatto conoscere al mondo con il rapimento di 276 studentesse. Sono state convertite con la forza, sposate ai guerriglieri o vendute come schiave. Nessuno le ha più viste. E le famiglie hanno perso la speranza che il governo possa fare qualcosa.

Il contesto economico
Il nordest della Nigeria è fra le zone più povere al mondo a maggioranza musulmana. Lo compongono sei stati: Adamawa, Bauchi, Borno, Gombe, Taraba e Yobe.

Sei anni di terrore
Col 2015 siamo al sesto anno di rivolta armata organizzata da parte di Boko Haram nel nordest della Nigeria. Quando, nel 2009, le forze di sicurezza nigeriane uccisero il fondatore della setta islamista, Mohammed Yusuf, si pensava di aver risolto il problema del terrorismo locale. E invece l’eliminazione del fondatore – di cui rimane celebre l’intervista alla BBC nella quale appellandosi al Corano negava la sfericità della Terra – anziché spegnere il movimento lo ha rafforzato.

L’internazionale del terrore
Boko Haram non sembra più una pedina di secondo piano nei disegni dell’internazionale dell’integralismo islamico che vede nei suoi miliziani uno strumento sempre più efficace per creare, nel cuore dell’Africa subsahariana, una struttura molto vicina al “califfato” di al Baghdadi in Iraq e in Siria.

Questo disegno passa per una azione transnazionale dell’organizzazione che, agendo nella massima libertà in Nigeria, può tranquillamente ammassare uomini, automezzi ed armamenti al confine occidentale con il Camerun, lanciando i suoi uomini in azioni che non sono affatto dimostrative.

Notizie correlate