Kim Ki-nam, morto a 94 anni, è considerato la mente dietro la costruzione del culto della personalità che circonda la dinastia Kim fin dalla sua fondazione con il nonno di Kim Jong-un, Kim II-sung
Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha partecipato alle esequie di Kim Ki-nam, potente capo della propaganda del Partito dei lavoratori la cui morte è stata annunciata dai media statali all'inizio della settimana. A renderlo noto l'agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, la Korean central news agency (Kcna).
La Kcna ha dichiarato che il leader supremo Kim Jong-un si è recato alla camera ardente dell'ex funzionario alle 2 del mattino di mercoledì, ha reso "un silenzioso omaggio" alla salma, ha deposto una corona di fiori in suo nome e ha espresso le sue condoglianze ai membri della famiglia. L'agenzia ha anche anticipato che giovedì avrebbe guidato il comitato per i funerali di Stato.
Chi era Kim Ki-nam
Kim Ki-nam, 94 anni, è stato una delle principali menti dietro la costruzione del culto della personalità che circonda la dinastia dei Kim, al potere da oltre 70 anni, dal fondatore Kim II-sung, nonno dell'attuale leader, passando per il padre Kim Jong-il e arrivando allo stesso Kim Jong-un.
La Kcna ha dichiarato che Kim Ki-nam "ha dedicato tutto sé stesso alla sacra lotta per difendere e rafforzare la purezza ideologica della nostra rivoluzione e garantire fermamente la costante vittoria della causa socialista".
L'ex funzionario è noto per aver supervisionato per decenni le operazioni di propaganda fino all'uscita di scena a ottobre del 2017, quando ha passato il testimone alla potente sorella di Kim Jong-un. Il ruolo di Kim Ki-nam come principale propagandista del Paese gli è valso la notorietà in Corea del Sud, dove i media lo hanno soprannominato il "Goebbels nordcoreano", in onore del ministro della propaganda della Germania nazista Joseph Goebbels.