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Ucraina: Kiev ha il diritto di colpire in Russia, dice il capo militare della Nato

Il presidente del Comitato militare della NATO, l'ammiraglio Rob Bauer, ascolta durante la sessione plenaria del Dialogo sulla difesa di Seul, in Corea del Sud, l'11 settembre 2024.
Il presidente del Comitato militare della NATO, l'ammiraglio Rob Bauer, ascolta durante la sessione plenaria del Dialogo sulla difesa di Seul, in Corea del Sud, l'11 settembre 2024. Diritti d'autore Lee Jin-man/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Lee Jin-man/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Emma De Ruiter Agenzie:  AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Mentre si attende il via libera dagli Stati Uniti, il capo militare della Nato Rob Bauer ha affermato che l'Ucraina ha il solido diritto dal punto di vista legale e militare di colpire in profondità la Russia. Contrarie Germania e Italia

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Il capo del comitato militare della Nato Rob Bauer ha dichiarato sabato che l'Ucraina ha tutto il diritto, dal punto di vista legale e militare, di colpire in profondità la Russia per ottenere un vantaggio di combattimento.

"Ogni Paese che viene attaccato ha il diritto di difendersi. E questo diritto non si ferma al confine del proprio Paese", ha detto Bauer, parlando alla fine della riunione annuale del comitato.

Bauer ha anche aggiunto che i Paesi hanno il diritto sovrano di porre limiti alle armi che inviano in Ucraina. Ma, accanto a lui durante un briefing con la stampa, Karel Řehka, capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate ceche, ha chiarito che il suo Paese non pone restrizioni sulle armi a Kiev.

"Crediamo che gli ucraini debbano decidere da soli come usarle", ha detto Řehka. Ma ha anche sottolineato i rischi politici e il potenziale di escalation. "È importante prendere in considerazione ogni aspetto, compreso il potenziale di escalation e altri aspetti", ha aggiunto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto pressioni sugli Stati Uniti e su altri alleati per permettere alle sue forze di utilizzare le armi occidentali per colpire le basi aeree e i siti di lancio più lontani, dato che la Russia ha intensificato gli assalti alla rete elettrica e ai servizi pubblici dell'Ucraina prima dell'inverno.

La Nato fa leva su considerazioni militari e politiche

Fornire ulteriore supporto e addestramento all'Ucraina è stato un argomento chiave della riunione dei capi della Nato, ma non è chiaro se sabato siano state discusse le restrizioni statunitensi.

All'apertura dell'incontro, il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel ha esortato i capi militari riuniti nella sala ad essere "coraggiosi e aperti nell'articolare le valutazioni e raccomandazioni.

Quanto più sono rotonde e morbide, tanto meno saranno comprese dal livello politico". I leader militari sviluppano abitualmente piani e raccomandazioni che vengono poi inviati ai segretari civili della difesa della Nato per la discussione e quindi ai leader delle nazioni dell'alleanza.

"Si vuole indebolire il nemico che ci attacca per poter non solo combattere le frecce che arrivano, ma anche attaccare l'arciere che, come vediamo, molto spesso opera dalla Russia verso l'Ucraina", ha detto Bauer. "Quindi, militarmente, c'è una buona ragione per farlo, per indebolire il nemico, per indebolire le sue linee logistiche, il carburante, le munizioni che arrivano al fronte. È questo che si vuole fermare, se possibile".

Secondo il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, dovrebbero essere presi in considerazione anche i rischi di escalation, perché un solo sistema d'arma non determinerà il successo della guerra. Austin, che ha parlato con i giornalisti venerdì prima della riunione di sabato, ha poi aggiunto che l'Ucraina è già stata in grado di colpire all'interno della Russia con sistemi prodotti internamente, compresi i droni.

La politica frena sul via libera a Kiev, minacce da Mosca

I commenti sono giunti mentre il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta valutando se permettere all'Ucraina di usare armi a lungo raggio fornite dagli americani per colpire in profondità la Russia.

Dall'Europa, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha escluso più volte un via libera da parte di Roma all'uso di missili a lungo raggio per colpire i territori di Mosca. Gli ha fatto eco sabato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Durante un evento a Prenzlau, nello Stato di Brandeburgo, Scholz ha detto che l'invio di missili da crociera Taurus, fortemente voluti dal presidente ucraino Zelensky, comporterebbe "un grande rischio di escalation".

Nonostante i continui appelli dell'Ucraina affinché le sia concesso di colpire in profondità la Russia, i leader occidentali sembrano ancora esitare. Biden ha incontrato il primo ministro britannico Keir Starmer venerdì alla Casa Bianca. Si ritiene che si sia discusso sulla possibilità di effettuare attacchi a lungo raggio, ma non è stata annunciata alcuna decisione immediata.

Da Mosca, intanto, sono arrivate molte dichiarazioni pubbliche per avvertire che gli attacchi a lungo raggio provocherebbero un'ulteriore escalation tra Russia e Occidente. Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha dichiarato sabato all'agenzia di stampa statale Tass che i governi statunitense e britannico stavano spingendo il conflitto verso una "escalation mal controllata".

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