Davos, il giorno di Zelensky al World Economic Forum 2022

Davos - WEF
Davos - WEF Diritti d'autore Euronews
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il presidente ucraino Zelensky si collega in videoconferenza al WEF di Davos: "Inasprite le sanzioni"

PUBBLICITÀ

Il World Economic Forum 2022 è iniziato e il tema di quest'anno a Davos è "La storia a un punto di svolta".

Il primo discorso programmatico è stato pronunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha affermato che è molto importante per l'Ucraina e per il mondo fare la cosa giusta in questo momento di transizione.

FABRICE COFFRINI/AFP or licensors
Zelensky parla in videoconferenza, DavosFABRICE COFFRINI/AFP or licensors

Zelensky ha rinnovato l'invito ad inasprire le sanzioni: "Non aspettare colpi letali, non aspettare che la Russia usi armi speciali, chimiche, biologiche e, Dio non voglia, nucleari. Non dare l'impressione all'aggressore che il mondo non si opponga abbastanza. Proteggere da subito, al massimo, la libertà e il normale, benefico per tutti, stato di pace nel mondo. Ecco cosa dovrebbero essere le sanzioni", ha detto il presidente ucraino, collegato in videoconferenza a Davos.

La richiesta di dare un segno importante della scelta di campo, espressa a più riprese dalla comunità internazionale, è stata rilanciata anche dall**'ex ministra delle Finanze ucraina, Natalie Jaresko**.

MOLLY RILEY/AFP or licensors
Ex ministra delle Finanze ucraina, Natalie JareskoMOLLY RILEY/AFP or licensors

"Dobbiamo davvero chiedere alla comunità imprenditoriale di operare secondo i principi di governance sostenibile, di agire invece di limitarsi a parlare - ha detto ai microfoni di Euronews Natalie Jaresko - Tutto questo significa abbandonare il mercato russo. Vuol dire non finanziare più lo sforzo bellico in Ucraina. Ogni dollaro di tasse pagato dalle aziende statunitensi, francesi, tedesche, britanniche e di altri Paesi che oggi restano e fanno affari in Russia finanzia le bombe che cadono sugli ospedali, finanzia i soldati che violano i bambini. Dobbiamo fermare tutto questo e smettere di alimentare l'economia russa".

Quest'anno la delegazione russa non è presente al World Economic Forum e la cosiddetta"Casa russa", a Davos, è diventata "Casa dei crimini di guerra russi".

Un team di artisti ucraini ha trasformato l'ex luogo di promozione delle attività e delle iniziative di Mosca in un luogo di memoria e denuncia. 

Nell'edificio è allestita un'esposizione fotografica: un'antologia di scatti che racconta il conflitto, corredata di una mappa che riporta tutti i crimini commessi dai russi, grazie ai dati forniti dal procuratore generale ucraino e da Amnesty International. 

L'iniziativa dà voce, attraverso alle immagini e alla mappa (incompleta perché il conflitto sta ancora devastando l'Ucraina), alle sofferenze degli ucraini travolti da una guerra ancora in corso.

Quest'anno, il forum raccoglie l'adesione di circa 2 mila leader ed esperti provenienti da tutto il mondo.

I funzionari ucraini sono presenti a Davos dal primo giorno di forum: anche il sindaco di Bucha, la cittadina vicino a Kiev che ha sconvolto il mondo, ha portato la sua testimonianza.

Nessun rappresentante delle istituzioni o delle aziende russe è stato invitato.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Al via il Forum economico mondiale di Davos

La parità di genere al Forum economico mondiale di Davos

Al Cern un nuovo strumento per darci risposte sull'origine dell'universo