Dati di un quinto della popolazione al servizio della ricerca. La banca genetica estone disponde dei profili di circa 200.000 persone: un vero e proprio tesoro al servizio non solo della lotta contro il cancro, ma della medicina tutta
Dati genetici di un quinto della popolazione: un tesoro inestimabile per la ricerca
"Ho creato la banca genetica estone circa 20 anni fa - racconta a euronews Andres Metspalu, Amministratore delegato della banca genetica estone -. E' una banca genetica piuttosto grande, rispetto alla taglia del nostro paese. Dispone dei dati di circa il 20% della popolazione estone maggiorenne: un totale di oltre 200.000 persone. Di tutte è stata realizzata un'analisi genetica, un lavoro davvero rimarchevole. E' per questo che possiamo quindi fornire dati genetici importanti alla ricerca medica, non solo in materia di cancro. Più di 3.000 persone hanno già ottenuto una diagnosi di rischio dalla nostra banca genetica. Un lavoro che mi tiene quindi occupato ogni giorno: fare ricerca, ma anche facilitare l'impiego di queste informazioni a fini medici".
La lezione della "farmacogenomica"
"In materia di prevenzione parliamo soprattutto di cancro, malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2 - dice ancora Andres Metspalu -. Studiamo melanomi, cancro alla prostata e ai polmoni, ma facciamo anche della "farmacogenomica": studiamo cioè le reazioni dei pazienti ai farmaci, in base alle loro specificità genetiche. Contrariamente a quanto sostengono le case farmaceutiche, non tutti i farmaci fanno effetto su tutti i pazienti. Alcuni possono anche fare male: provocare reazioni, effetti collaterali e mandarti anche in ospedale. In questi casi, la genetica può per esempio prevedere alcune gravi reazioni. E' quindi importante farvi ricorso ed è per questo che in Estiamo stiamo provando a introdurla in tutte le prassi mediche".