Il presidente polacco propone un’Ue meno centralizzata, con Stati membri sovrani e più potere al Consiglio europeo
Il presidente della Repubblica di Polonia, Karol Nawrocki, ha delineato la sua visione dell’Unione europea durante una conferenza all’Università Carlo di Praga. Secondo Nawrocki, l’Ue “è il nostro ambiente politico naturale”, ma oggi “non è l’Unione dei nostri sogni”.
La Polonia - ha detto il presidente polacco - ha diritto a un proprio modello di integrazione che preservi la sovranità nazionale.
Nawrocki ha proposto il mantenimento del principio dell’unanimità in settori chiave e la regola “un Paese – un commissario”, oltre al ritorno della presidenza del Consiglio europeo ai leader degli Stati membri, per restituire al ruolo un carattere politico e democratico. Ha criticato le spinte verso una Ue più centralizzata, che rischierebbero di privilegiare solo Germania e Francia.
Il presidente polacco ha suggerito di concentrare le competenze dell’Ue su sviluppo economico e demografia, evitando di regolamentare tutti gli aspetti della vita dei cittadini. Ha inoltre chiesto di non competere con la Nato in materia di sicurezza e di limitare i programmi militari centralizzati, ritenuti a favore delle industrie dei Paesi più grandi.
Le dichiarazioni di Nawrocki hanno suscitato dibattito: il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha chiarito che “il governo non ha autorizzato il presidente a proporre modifiche ai trattati europei”.
Gli esperti sottolineano che le proposte di Nawrocki richiederebbero discussioni con tutti gli Stati membri e una revisione dei trattati, al momento non prevista.
Nonostante ciò, Nawrocki ha ribadito la volontà della Polonia di rimanere nell’Ue, auspicando la costruzione di “un’Europa centrale più forte” all’interno dell’Unione, salvaguardando però la sovranità nazionale su giustizia, sicurezza e questioni strategiche.