L'Ue intende reintrodurre il regime dei visti con la Georgia a meno che Tbilisi non ponga un freno al declino democratico. La Commissione europea notificherà al Paese del Caucaso meridionale la sua decisione entro il 31 agosto
L'Unione europea intende reintrodurre il regime dei visti con la Georgia se Tbilisi non porrà un freno a quello che il blocco dei 27 e le sue istituzioni hanno definito un "arretramento dei principi democratici", ha annunciato martedì Bruxelles.
La Commissione europea invierà una lettera all'esecutivo di Tbilisi per sospendere il regime di liberalizzazione dei visti in vigore dal 2017 entro il 31 agosto.
"L'assalto alla democrazia da parte di Sogno georgiano, il partito al governo, si fa sempre più grave", ha dichiarato il capo della politica estera dell'Ue Kaja Kallas durante la conferenza stampa finale dopo il Consiglio affari esteri dell'Ue a Bruxelles.
"Cosa possiamo fare? La sospensione del regime di esenzione dal visto, dell'accordo di associazione e delle sanzioni", ha spiegato.
La possibile sospensione del regime di esenzione dai visti crea preoccupazioni tra gli Stati membri.
Misure controverse
Alcuni ministri che hanno partecipato al Consiglio affari esteri di Bruxelles temono che la misura restrittiva possa danneggiare la popolazione georgiana senza influenzare la leadership del Paese e possa ritorcersi contro gli interessi dell'Ue.
In Georgia, l'80 per cento dell'opinione pubblica è pro-europea, mentre, secondo l'Ue, l'attuale governo del Paese le fa gli interessi di Mosca.
"Pensiamo che le restrizioni debbano essere imposte a coloro che sono responsabili della repressione e non al popolo della Georgia", ha commentato il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski al termine del Consiglio.
Per Kallas, l'Ue dovrebbe essere coerente con i suoi principi e le sue esigenze politiche.
"Finora abbiamo assunto la posizione di non voler danneggiare il popolo georgiano. Togliere il regime di esenzione dal visto ha un impatto reale su di loro, ma allo stesso tempo è anche una questione di credibilità dell'Ue", ha detto Kallas.
Secondo Sogno georgiano, il partito al potere controllato dal milionario Bidzina Ivanishvili, l'Ue cerca di influenzare e intimidire l'opinione pubblica georgiana, in vista delle elezioni comunali previste per il prossimo ottobre.
Kakha Kaladze, sindaco di Tbilisi e segretario generale del partito Sogno georgiano, ha criticato le minacce di una possibile sospensione del regime di esenzione dai visti della Georgia.
"Tutto questo fa parte del ricatto a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, soprattutto da quando è scoppiata la guerra contro la Russia", ha dichiarato Kaladze.
"La Georgia non si è sottomessa alle richieste (dell'Ue e della Nato), non ha aderito alle sanzioni, non ha permesso l'apertura di un secondo fronte nel Paese".
L'Ue sta perdendo la Georgia?
La scorsa settimana il Parlamento europeo ha adottato a Strasburgo una risoluzione dai toni forti contro quelle che i legislatori dell'Ue definiscono "le autorità autoproclamate istituite dal partito Sogno georgiano a seguito delle elezioni parlamentari truccate del 26 ottobre 2024".
Secondo Sogno georgiano, l'opposizione sta lavorando contro l'interesse nazionale insieme all'Ue.
"L'opposizione è stata sconfitta alle elezioni parlamentari di ottobre. Le loro azioni sono al di là di ogni decenza e ora sentiamo queste dichiarazioni. Tuttavia, quando si tratta del Paese e dei suoi interessi, il compromesso è inimmaginabile", ha concluso Kaladze.
Le elezioni dello scorso autunno hanno scatenato un'ondata di proteste durata più di sei mesi, principalmente contro il governo, con l'accusa di brogli elettorali.
L'Unione europea è molto preoccupata per l'ondata di detenzioni effettuate dalle autorità georgiane contro giornalisti e alcuni membri dell'opposizione. Negli ultimi mesi le autorità hanno arrestato almeno sette esponenti dell'opposizione.
Tobias Cremer, eurodeputato tedesco del gruppo Socialisti e Democratici (S&D), è stato uno dei principali autori della risoluzione del Parlamento europeo sulla Georgia.
Cramer ha dichiarato a Euronews che il regresso democratico in Georgia si sta verificando intenzionalmente con il sostegno della Russia e dei suoi alleati all'interno del sistema esecutivo, legislativo e giudiziario georgiano. "Dobbiamo anche guardare a coloro che nel sistema stanno illegalmente cercando di deviare la causa della giustizia", ha detto.
Nessun accordo sulle sanzioni
I recenti arresti e le condanne di attivisti politici e giornalisti hanno messo in allarme Bruxelles sul sistema giudiziario georgiano. Per questo motivo sono state proposte sanzioni mirate contro specifici giudici e funzionari governativi, finora senza successo, poiché non c'è consenso tra gli Stati membri.
Il 24 giugno, il politico Giorgi Vashadze del partito centrista Strategy Aghmashenebeli è stato condannato a otto mesi di carcere per essersi rifiutato di testimoniare in un'indagine ufficiale che i critici di Sogno georgiano definiscono un atto di vendetta politica.
Il giorno prima, altri tre esponenti dell'opposizione sono stati condannati a pene simili dopo essersi rifiutati di collaborare con la stessa inchiesta parlamentare che indaga su presunte malefatte del governo dell'ex presidente Mikhail Saakashvili, tuttora in carcere.
Il mese scorso, Kaladze ha respinto le accuse di motivazioni politiche degli arresti, affermando che i politici non sono esenti dalla legge.
"Credo che tutti noi sappiamo bene perché queste persone sono detenute. Hanno violato la legge, non si sono presentati alla commissione. Lo status di un politico o di qualsiasi altra persona non può essere un incentivo a violare la legge", ha dichiarato.
La Georgia ha presentato domanda di adesione all'Ue nel marzo 2022, insieme a Ucraina e Moldova, e ha ottenuto lo status di Paese candidato nel dicembre 2023.
Pochi mesi dopo, le crescenti preoccupazioni e i disaccordi tra Bruxelles e il governo georgiano hanno spinto le due parti a congelare il processo di allargamento.
Di conseguenza, il sostegno finanziario del Fondo europeo per la pace, pari a 30 milioni di euro, è stato sospeso nel 2024 e non è previsto alcun sostegno per quest'anno.
Ma il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha dichiarato a maggio a Euronews che il suo Paese svolge un "ruolo vitale per l'Europa".
"Tutti dovrebbero riconoscere l'importanza strategica della Georgia per l'Europa, soprattutto per l'eurozona. Il nostro ruolo nella regione è significativo, ed è per questo che la necessità di un dialogo con i leader georgiani è sempre più riconosciuta", ha detto.
Decenni difficili per la Georgia
Le truppe russe hanno attaccato la Georgia nell'agosto 2008, appena tre mesi dopo un cruciale vertice della Nato a Bucarest che aveva accolto le aspirazioni di Tbilisi e Kiev di aprire i negoziati di adesione.
L'esercito russo ha occupato l'Ossezia del Sud e l'Abcasia nel giro di poche settimane. Queste due regioni sono ancora sotto il controllo di Mosca.
Dalla guerra del 2008, il governo georgiano ha dovuto trovare un equilibrio tra le aspirazioni all'Ue di quasi l'80 per cento della popolazione e la comprensione delle priorità strategiche del suo vicino settentrionale, la Russia, soprattutto dopo l'inizio della guerra totale contro l'Ucraina all'inizio del 2022.
Infatti, nonostante la candidatura all'Ue, Tbilisi non si è allineata alle sanzioni dell'Ue contro la Russia.
Nel 2024 il Parlamento georgiano ha approvato la legge sugli agenti stranieri, una misura legislativa che ha limitato in modo significativo le attività delle Ong finanziate dall'estero nel Paese.
Kallas ha anche minacciato di sospendere l'accordo di associazione Ue-Georgia, entrato in vigore nel 2016.
I trattati di associazione sono accordi vincolanti tra l'Ue e i Paesi terzi che stabiliscono una maggiore cooperazione commerciale, economica e politica in cambio di riforme politiche e legislative compatibili con i principi dell'Unione.
I vantaggi per i Paesi contraenti possono includere anche la clausola della nazione più favorita dal punto di vista commerciale, poiché l'accordo di associazione spesso prevede un accordo di libero scambio globale e approfondito.
Analogamente, l'Ue ha espresso preoccupazione quando la Georgia ha ratificato un accordo di libero scambio con la Cina nel 2018.