Migliaia di persone hanno protestato a Tbilisi contro la sospensione dei colloqui di adesione all'Ue. La polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni, le violenze non hanno risparmiato i giornalisti
Continuano le proteste a Tbilisi, nella capitale georgiana, nonostante gli arresti e gli attacchi fisici contro attivisti e figure dell'opposizione. I manifestanti si sono radunati davanti alla sede del Parlamento, cantando e bloccando la strada anche martedì sera, per la tredicesima notte consecutiva.
La polizia ha arrestato un numero crescente di persone mentre si intensifica la repressione delle proteste antigovernative.
Il partito di governo Sogno georgiano ha mantenuto il controllo del parlamento nelle contestate elezioni del 26 ottobre, un voto ampiamente visto come un referendum sulle aspirazioni europeiste del Paese.
L'opposizione e la presidente filo-occidentale Salome Zourabichvili hanno accusato il partito di governo di aver truccato il voto con l'aiuto della vicina Russia e hanno boicottato le sessioni del parlamento.
Proteste in Georgia: più di 300 arresti
Le proteste dell'opposizione hanno preso nuovo slancio dopo la decisione del Sogno georgiano di giovedì scorso di sospendere i colloqui di adesione all'Ue.
Finora sono stati arrestati più di 300 manifestanti e oltre 100 persone sono state curate per le ferite riportate.
Tbilisi ha presentato domanda formale di adesione all'Ue nel marzo 2022, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Lo status di candidato all'Ue è stato concesso nel dicembre dell'anno successivo, per la gioia di molti georgiani che hanno festeggiato per le strade di Tbilisi.
I manifestanti affermano che continueranno a manifestare contro questa ingiustizia, per tutto il tempo necessario, finché le loro richieste non saranno soddisfatte.