Una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di 17 Paesi europei è stata rilasciata in risposta a una relazione sui progressi compiuti dal parlamento europeo nel processo di adesione della Georgia
I ministri degli Esteri europei si sono detti "turbati e profondamente preoccupati per il deterioramento della situazione in Georgia". Lo si legge in una una dichiarazione congiunta, diffusa venerdì e controfirmata dall'Alta rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Kaja Kallas.
La dichiarazione è una risposta alla relazione sui progressi recentemente approvata dal parlamento europeo sul processo di adesione della Georgia, in cui la maggioranza dei legislatori dell'Ur ha deplorato "l'arretramento dello Stato di diritto e la crescente influenza russa del partito al governo, Sogno Grorgiano".
L'Ur e la Nato sono preoccupate per le crescenti interferenze russe nella regione del Caucaso meridionale, ha affermato il Parlamento europeo, aggiungendo che sono anche preoccupate per il numero di detenzioni effettuate dalle autorità georgiane contro giornalisti e alcuni membri dell'opposizione.
Alla fine del mese scorso, diversi esponenti di spicco dell'opposizione sono stati incarcerati nell'ambito di una repressione del dissenso durata mesi e seguita alle contestate elezioni dello scorso ottobre.
Quasi tutti i leader dell'opposizione filo-occidentale georgiana sono ora dietro le sbarre, mentre continuano le proteste contro il partito al governo Sogno Georgiano e la sua decisione dello scorso anno di sospendere la candidatura della Georgia all'Unione europea.
Le proteste contro il voto in Georgia
I manifestanti, che si sono radunati ogni giorno nella capitale Tbilisi, affermano anche che il voto del 26 ottobre, che ha consegnato al partito Sogno Georgiano un altro mandato al potere, non è stato né libero né equo.
Sogno Georgiano ha negato queste accuse, il segretario generale del partito Kakha Kaladze ha dichiarato che gli arresti non sono stati motivati politicamente, sottolineando che i politici non sono esenti dalla legge.
Ministri europei condannano le detenzioni
La dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito ha condannato le detenzioni, sostenendo che "contribuiscono allo smantellamento della democrazia in Georgia e alla rapida trasformazione verso un sistema autoritario, in contraddizione con le norme e i valori europei".
Le autorità georgiane sono state invitate a rilasciare immediatamente coloro che sono stati ingiustamente detenuti e ad avviare un dialogo nazionale con tutte le parti interessate.
La dichiarazione ha concluso che i recenti sviluppi in Georgia hanno portato a un rapporto teso tra Tbilisi e l'Europa e che "il corso autoritario e antieuropeo delle autorità georgiane minaccia ulteriormente le conquiste democratiche della Georgia".
Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha dichiarato a maggio a Euronews che il suo Paese svolge un "ruolo vitale per l'Europa".
"Tutti dovrebbero riconoscere l'importanza strategica della Georgia per l'Europa, soprattutto per l'eurozona. Il nostro ruolo nella regione è significativo, ed è per questo che la necessità di un dialogo con i leader georgiani è sempre più riconosciuta", ha aggiunto. La Georgia ha presentato domanda di adesione nel marzo 2022, insieme a Ucraina e Moldavia, e ha ricevuto la candidatura nel dicembre 2023.
Solo alcuni mesi dopo, le crescenti preoccupazioni e i disaccordi tra l'Ue e il governo georgiano hanno spinto le due parti a congelare il processo di allargamento.