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Ucraina, 15 Paesi Ue: "Rilanciare la diplomazia con chi ha mantenuto rapporti con Mosca"

L'Ue sta valutando di rilanciare i rapporti con la Cina nonostante i suoi stretti legami con la Russia
L'Ue sta valutando di rilanciare i rapporti con la Cina nonostante i suoi stretti legami con la Russia Diritti d'autore  Sergei Bobylev/Copyright 2025 Photo host agency RIA Novosti
Diritti d'autore Sergei Bobylev/Copyright 2025 Photo host agency RIA Novosti
Di Jorge Liboreiro
Pubblicato il
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In una lettera congiunta su iniziativa dell'Austria, quindici Stati membri hanno chiesto un "rinnovato, mirato e congiunto sforzo diplomatico globale" per rafforzare la pressione sulla Russia al fine di ottenere un cessate il fuoco

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L'Unione europea dovrebbe "rinnovare e intensificare" il proprio impegno diplomatico con i Paesi che ancora mantengono legami con la Russia nel tentativo di aumentare la pressione sul Cremlino affinché accetti un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni in Ucraina, ha dichiarato un gruppo di quindici Stati membri in una lettera congiunta all'Alto Rappresentante Kaja Kallas. "È più che mai opportuno intensificare l'impegno con i nostri partner globali per assicurarci il loro sostegno a questa iniziativa", scrivono i Paesi in questione nel documento, inviato in vista della riunione dei ministri degli Affari esteri di martedì.

Prevista una nuova telefonata tra Trump e Putin

La proposta arriva dopo che la scorsa settimana i colloqui tra gli inviati di Kiev e Mosca non hanno portato a progressi, nonostante il sostegno della "Coalizione dei volenterosi" e dagli Stati Uniti. Bruxelles ha già minacciato una nuova serie di sanzioni se la Russia continuerà a tirarla per le lunghe e rifiuterà la tregua. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe discutere la questione in una nuova telefonata con il suo omologo russo, Vladimir Putin.

"Molti Paesi mantengono stretti legami con Mosca potrebbero e dovrebbero essere sfruttati per aumentare la pressione diplomatica sul Cremlino. Tale pressione deve andare in entrambe le direzioni e dovrebbe tenere conto della situazione specifica e delle preoccupazioni dei Paesi in quelle regioni", aggiungono i firmatari. È stata l'Austria a guidare l'iniziativa, alla quale hanno aderito Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

"Occorre uno sforzo diplomatico globale"

La lettera, che Euronews ha potuto consultare, non contiene idee o vie specifiche, ma rappresenta un invito all'azione affinché Kallas "guidi il coordinamento di un rinnovato, mirato e congiunto sforzo diplomatico globale" e affinché gli Stati membri diano il via a una discussione politica tra di loro.

"È fondamentale che l'Unione europea agisca in modo rapido e decisivo per un'iniziativa diplomatica rinnovata e coordinata, volta a costruire un'ampia coalizione globale a sostegno di un cessate il fuoco completo, incondizionato e immediato", affermano i Paesi firmatari. Secondo i quali "è il momento di agire per un cessate il fuoco in Ucraina, al fine di fermare lo spargimento di sangue".

Lo sguardo rivolto ai Brics

Sebbene non sia menzionata per nome, la lettera sembra rivolta alle relazioni con i Brics, l'organizzazione internazionale che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Il gruppo, spesso descritto come un contrappeso rispetto al G7, ha ampliato il proprio raggio d'azione e il suo peso accogliendo Egitto, Etiopia, Indonesia, Iran ed Emirati Arabi Uniti.

I membri hanno preso le distanze dalle posizioni occidentali in merito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, chiedendo la fine della guerra ma rifiutandosi di applicare sanzioni o di ridurre il commercio bilaterale. Alcuni leader dei Brics, come il cinese Xi Jinping, il brasiliano Lula da Silva e l'egiziano Abdel Fattah al-Sisi, hanno partecipato alla parata organizzata a Mosca il 9 maggio, che Bruxelles ha definito un evento di propaganda per giustificare l'aggressione.

Le posizioni dei Brics non sono piaciute all'Ue poiché hanno limitato l'impatto delle sanzioni economiche imposte a Mosca. La Cina, in particolare, è stata accusata di fornire l'80 per cento dei beni che Mosca usa sia a scopo civile che militare: "Pechino rappresenta il principale sostenitore della guerra. Senza il sostegno cinese, la Russia non sarebbe in grado di condurre il conflitto nel modo in cui sta facendo", ha dichiarato Kallas il mese scorso. Tuttavia, l'Ue si è gradualmente orientata verso un approccio di realpolitik per esplorare le opportunità economiche e politiche con i Paesi nell'orbita del Cremlino, sperando che il riavvicinamento li convinca ad adottare una linea più dura.

Il peso della guerra commerciale sul rilancio delle relazioni Ue-Cina

L'anno scorso, Bruxelles ha concluso un importante accordo commerciale con il Mercosur, che comprende Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, e intende fare lo stesso con l'India entro la fine del 2025. Sono in corso colloqui commerciali poi con l'Indonesia e gli Emirati Arabi Uniti. All'inizio dell'anno si è svolto un vertice tra l'UE e il Sudafrica, incentrato sull'energia e sugli investimenti. Un altro vertice di alto livello è stato ospitato con i Paesi dell'Asia centrale.

Più di recente, i dazi doganali imposti da Trump hanno alimentato speculazioni su un'imminente rilancio delle relazioni tra Ue e Cina, che la guerra della Russia ha fatto precipitare ai minimi storici. L'Europa sembra sempre più disposta a trascurare la partnership tra Pechino e Mosca pur di garantirsi mercati alternativi che compensino le politiche protezionistiche americane.

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