Durante i cinque giorni di lutto per la morte del Papa, Roma e il Vaticano si trasformano in una zona blindata. Dalla no-fly zone ai controlli ai varchi, ecco tutte le misure di sicurezza attivate per proteggere fedeli, capi di Stato e personalità religiose
Il Consiglio dei ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, con effetto immediato. Il periodo si concluderà sabato mattina, 26 aprile, quando si terranno i funerali solenni alle 10.00 in Piazza San Pietro.
Si tratta di due giorni in più rispetto ai tre previsti nel 2005 per Giovanni Paolo II.
Bandiere a mezz’asta ed eventi pubblici ridotti
Durante il lutto, tutte le bandiere degli edifici pubblici, comprese le sedi diplomatiche italiane all’estero, saranno esposte a mezz’asta. Le bandiere all’interno saranno abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta, in segno di rispetto.
Nel corso del lutto, manifestazioni pubbliche, eventi culturali e sportivi potranno essere annullati, rinviati o svolti in forma ridotta. Le attività di intrattenimento pubblico saranno sospese. Le autorità pubbliche potranno presenziare a eventi solo se destinati alla beneficenza o alla raccolta fondi.
Il 25 aprile si celebra ma con sobrietà
Il lutto nazionale include anche la giornata del 25 aprile, 80esimo anniversario della Liberazione. Le commemorazioni si svolgeranno regolarmente, ma con la sobrietà imposta dalla circostanza, come indicato dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci.
Prevista la tradizionale cerimonia all’Altare della Patria, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e di vari ministri.
Minuto di silenzio nelle scuole, attività private regolari
Le scuole osserveranno un minuto di silenzio. Le attività lavorative private continueranno regolarmente, poiché il lutto nazionale non equivale a un giorno festivo. Tuttavia, enti pubblici e aziende private potranno organizzare momenti di raccoglimento o interrompere temporaneamente le attività per rispetto.
Precedenti storici di lutto nazionale
Questa non è la prima volta che l’Italia osserva un lutto nazionale per la scomparsa di un Pontefice. Era già accaduto in occasione della morte di Pio XII nel 1958, di Giovanni XXIII nel 1963, di Paolo VI nel 1978 e di Giovanni Paolo II nel 2005.
In tempi più recenti, il Governo ha proclamato il lutto anche per il terremoto dell’Aquila nel 2009, per le vittime del crollo del Ponte Morandi nel 2018 e, più recentemente, per la morte di Silvio Berlusconi nel 2023.
La sicurezza
Durante i cinque giorni di lutto per la morte del Papa, Roma e il Vaticano si trasformano in una zona blindata. Dalla no-fly zone ai controlli ai varchi, ecco tutte le misure di sicurezza attivate per proteggere fedeli, capi di Stato e personalità religiose.
Stato di massima allerta: il livello 1
Con la morte di Papa Francesco, lo Stato italiano ha attivato il livello 1 di sicurezza nazionale, il più alto previsto dal protocollo, equiparabile a quello utilizzato durante eventi come il G7 o il Giubileo. A coordinare tutte le operazioni è il Centro di Coordinamento per la Sicurezza Vaticana, una struttura interforze che lavora in stretto raccordo con la Gendarmeria Vaticana, la Guardia Svizzera Pontificia e le principali forze dell’ordine italiane: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Aeronautica Militare.
Zona rossa a San Pietro: controlli e accessi blindati
La zona di massima attenzione è Piazza San Pietro, che si trasforma in una vera e propria area rossa. Qui l’accesso è consentito solo a residenti, autorità religiose e personale autorizzato, attraverso varchi attrezzati con metal detector e scanner a raggi X. Ogni documento viene verificato manualmente, mentre la sicurezza è rafforzata con barriere mobili anti-urto installate lungo via della Conciliazione. Le squadre cinofile anti-esplosivo presidiano l’intera area in turni h24.
Spazio aereo chiuso: entra in vigore la no-fly zone
Contemporaneamente, l’Enac e l’Aeronautica Militare hanno disposto la chiusura dello spazio aereo su Roma e sul Vaticano. È stata istituita una no-fly zone temporanea, sorvegliata da elicotteri della Polizia e dei Carabinieri che sorvolano costantemente il cielo della Capitale. Droni dotati di videocamere ad alta risoluzione vengono utilizzati per la sorveglianza tattica e inviano immagini in tempo reale alle centrali operative dislocate sul territorio.
Personalità e fedeli: logistica e scorte internazionali
Le misure straordinarie riguardano anche la logistica, vista l’attesa partecipazione di capi di Stato, leader religiosi e milioni di fedeli da tutto il mondo. Ogni delegazione ufficiale è accompagnata da scorte dedicate, con percorsi blindati e zone riservate accessibili solo tramite badge diplomatici. I protocolli di sicurezza sono stati messi a punto con settimane di anticipo, in coordinamento con intelligence internazionali.
Oltre 200 telecamere attive
In parallelo, il sistema di videosorveglianza urbana è stato potenziato. Oltre 200 telecamere sono attive 24 ore su 24 nei punti nevralgici della Capitale e controllate da postazioni centralizzate. Nei mesi precedenti, le autorità hanno effettuato esercitazioni simulate di evacuazione, gestione panico e risposta a eventuali attacchi, proprio per essere pronte a ogni possibile scenario.
Il dispositivo di sicurezza messo in campo per Papa Francesco rappresenta una delle operazioni più complesse e articolate degli ultimi anni, una mobilitazione imponente per garantire la serenità e la solennità dei funerali del Pontefice, nel cuore della cristianità.