Alla storica cerimonia hanno partecipato 2500 persone e oltre 40 leader mondiali, tra cui Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente della della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni
L'iconica cattedrale di Notre Dame risorge dalle sue ceneri.
A cinque anni dall'incendio del 2019, che l'aveva quasi distrutta, la cattedrale ha riaperto i battenti.
La cerimonia, a cui hanno partecipato 2500 persone, è iniziata con i solenni rintocchi di 'Emmanuel', la campana più importante di Notre-Dame battezzata così dai tempi di Luigi XIV.
Poi, l'arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, ha cominciato a battere con il bastone pastorale, realizzato con un pezzo di legno scampato all'incendio, alle porte del capolavoro architettonico gotico, con oltre 800 anni di storia. ''Notre Dame apri le tue porte'', ha affermato in tono solenne.
Ad attenderli, già sistemati all'interno tra le navate appena restaurate, c'erano già tutti i leader internazionali. A cominciare da Donald Trump, in prima fila tra Emmanuel Macron e la moglie Brigitte. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, è si trovava vicino a Zelensky e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tra i presenti, nonostante le polemiche, anche Elon Musk. Il miliardario aveva svelato sul suo profilo X le immagini in anteprima dell'interno di Notre-Dame restaurata, prima che Macron visitasse per l'ultima volta il cantiere il 29 novembre.
Alla celebrazione hanno partecipato anche 1500 personalità di spicco, tra le quali il Principe William della famiglia reale britannica.
La cerimonia, che inizialmente doveva iniziare sul piazzale, è stata spostata all'interno a causa del maltempo. Tuttavia, nulla ha potuto sminuire il significato del momento, mentre i cori intonavano salmi all'interno della luminosa navata centrale e l'organo della cattedrale, silenzioso da quasi cinque anni, erompeva con un gioco di melodie.
I lavori di restauro di Notre-Dame
Il gioiello gotico è rimasto chiuso per cinque anni, sottoposto a lavori di restauro dopo che un devastante incendio l'aveva quasi distrutto nel 2019.
Il restauro, un risultato notevole in soli cinque anni per una struttura che ha richiesto quasi due secoli per essere costruita, è stato visto come un momento di trionfo per il presidente francese Emmanuel Macron, che ha sostenuto l'ambizioso progetto. È un momento di tregua per Macron, che sta affrontando sfide politiche interne, dopo il crollo del governo del suo Paese pochi giorni fa.
All'esterno dell'iconica facciata occidentale della cattedrale è stata proiettata la parola “MerciI” (grazie in francese).
Un'occasione diplomatica
Gli osservatori e i partecipanti considerano l'evento come un'iniziativa di Macron, che lo ha trasformato in un incontro diplomatico, evidenziando la capacità della Francia di unirsi sulla scena internazionale nonostante il caos politico interno.
Il presidente francese ha ribadito la sua gratitudine rivolgendosi alla nazione durante la cerimonia. Ha espresso la sua gratitudine ai vigili del fuoco e ai primi soccorritori, che hanno salvato il patrimonio mondiale dell'Unesco dal crollo totale, e al personale che ha lavorato instancabilmente per anni per riportare la cattedrale al suo antico splendore.
Per la premier Giorgia Meloni, questa è stata anche l'occasione per un incontro con il neoeletto presidente degli Stati Uniti Trump e con Elon Musk. Momento che la premier stessa ha diffuso sui social con due fotografie.