Dei dieci Paesi in attesa di entrare nell'Ue, solo uno ha un rating a livello "investimenti" secondo una delle maggiori agenzie specializzate al mondo. Una differenza fondamentale per i costi del debito e i movimenti di capitali, tra Serbia e altri Paesi candidati
Dieci Paesi sono in attesa di entrare nell'Ue, ma solo uno ha ricevuto una via libera agli investimenti da parte delle agenzie di rating.
Il rating BBB ottenuto dalla Serbia - il primo di questo tipo dopo l'aggiornamento del 4 ottobre da parte di S&P Global (una delle tre principali agenzie di rating insieme a Moody's e Fitch) è stato definito "un grande risultato" dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua recente visita a Belgrado.
L'aumento del rating è un segnale di fiducia nella capacità di governo di ripagare i propri debiti. La tripla B data alla Serbia la pone al di sopra di altri Paesi candidati all'accesso come Turchia, Albania e Montenegro.
Per il presidente serbo, Aleksandar Vučić, è una testimonianza della resilienza e del duro lavoro di tutti i cittadini serbi. L'upgrade "rappresenta un punto di svolta per la traiettoria economica del nostro Paese", ha dichiarato Vučić, secondo quanto riportato da Euronews Serbia.
S&P cita tra le ragioni del miglioramento della Serbia la forte domanda interna, in parte legata agli investimenti per l'Expo 2027 che si terrà a Belgrado, ma sottolinea anche una serie di sfide economiche e politiche.
L'Ue è il principale partner commerciale del Paese balcanico, ma il suo tentativo di entrare a far parte del blocco sarà "lento e impegnativo" secondo S&P, a causa dei dissidi con il Kosovo e del mancato allineamento con le principali decisioni di politica estera dell'Ue, come le sanzioni alla Russia.
"Un altro rischio deriva dalla forte dipendenza della Serbia dal gas russo fornito attraverso il gasdotto Balkan Stream", ha dichiarato l'agenzia di rating statunitense, anche se questo è stato mitigato da un nuovo canale di approvigionamento dall'Azerbaijian.