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Harris: l'Irlanda "non aspetterà" l'Ue per sospendere unilateralmente il commercio con Israele

Il primo ministro irlandese Simon Harris parla dopo l'incontro con il presidente Joe Biden alla Casa Bianca a Washington, 9 ottobre 2024
Il primo ministro irlandese Simon Harris parla dopo l'incontro con il presidente Joe Biden alla Casa Bianca a Washington, 9 ottobre 2024 Diritti d'autore  AP Photo/Ben Curtis
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Di Alice Tidey & Shona Murray
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'Irlanda è tra gli Stati membri dell'Ue che hanno chiesto a Bruxelles di rivedere gli accordi commerciali con Tel Aviv tenendo conto della violazione dei diritti umani nella guerra a Gaza. Un appello per ora caduto nel vuoto, anche a causa dell'opposizione di Israele

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Il primo ministro irlandese Simon Harris ha dichiarato mercoledì che l'Irlanda "non aspetterà" una decisione dell'Unione europea e avvierà il processo per sospendere unilateralmente il commercio con Israele sui prodotti provenienti dalla Cisgiordania occupata entro poche settimane.

"L'Irlanda ora, sulla base del parere consultivo dell'Icj [Corte internazionale di giustizia, ndr] di luglio, non aspetterà che tutti in Europa si muovano sulla questione del commercio dai territori palestinesi occupati", ha detto Harris ai giornalisti a Bruxelles in vista del vertice del Consiglio di cooperazione Ue-Golfo.

Il procuratore generale del Paese emetterà il proprio parere formale sull'argomento "la prossima settimana" che delineerà ciò che il Paese "potrebbe essere in grado di fare", ha aggiunto Harris.

"Vogliamo vedere se è ora possibile andare avanti in termini di restrizioni commerciali, per quanto riguarda i territori palestinesi occupati, alla luce dell'obbligo che il parere consultivo dell'Icj impone a tutti noi di fare tutto il possibile per porre fine a quella che è un'occupazione illegale e illegittima", ha anche detto.

Il governo irlandese spera di poter mettere al voto il disegno di legge sui Territori occupati, introdotto per la prima volta nel 2018 ma poi ritenuto contrario al diritto commerciale dell'Unione europea dal procuratore generale del Paese.

L'aspettativa è che il parere consultivo dell'Icj fornisca al disegno di legge la base giuridica richiesta.

L'Unione europea "non usa tutte le leve a sua disposizione"

Intanto rimane senza risposta, a cinque mesi di distanza, l'invito dell'Ue a tenere un Consiglio di associazione con Israele per discutere del rispetto dei diritti umani da parte del Paese in relazione al suo intervento militare a Gaza.

L'accordo commerciale Ue-Israele, noto anche come Accordo di associazione, consente la reimposizione delle restrizioni commerciali in caso di violazione dei diritti umani. Ma Israele si è opposto a una riunione ad hoc per discuterne e ha invece suggerito di convocare una riunione regolare nella seconda metà dell'anno per rivedere l'accordo commerciale nel suo insieme.

Josep Borrell, l'Alto rappresentante uscente dell'Ue per gli Affari esteri, ha tuttavia ammesso lunedì che sembra improbabile che tale incontro si tenga prima della metà di novembre. Le sue dimissioni sono previste all'inizio di dicembre.

Un alto funzionario dell'Ue, parlando in condizione di anonimato, aveva dichiarato la scorsa settimana che il blocco ha "proposto una bozza di agenda" e "la sta ancora negoziando con Israele".

Per ora Bruxelles ha imposto sanzioni a una manciata di coloni israeliani responsabili di attacchi contro le comunità palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Borrell ha proposto di imporre sanzioni anche a due ministri israeliani.

Per Harris, che giovedì parteciperà anche a un vertice dei leader dell'Ue, il mancato incontro del blocco con Israele dimostra che "l'Europa non ha ancora usato tutte le leve a sua disposizione" per "ottenere un cessate il fuoco a Gaza".

"È del tutto appropriato che l'Accordo di associazione Ue-Israele venga rivisto. Questa non è ancora la posizione maggioritaria dell'Unione europea. Vorrei sottolineare che dovremmo rivedere quell'accordo", ha detto il premier irlandese.

Questa settimana il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha esortato ancora la Commissione europea a "rispondere una volta per tutte" alla richiesta formale emessa da Madrid e Dublino "di sospendere l'Accordo di associazione con Israele se si constata, come tutto suggerisce, che i diritti umani vengono violati".

Sánchez, come il presidente francese Emmanuel Macron, è anche favorevole all'interruzione delle vendite di armi a Israele fino al raggiungimento di un cessate il fuoco, una posizione che Israele ha duramente criticato.

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