Nel vertice di Nicosia, a cui a partecipato anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, i leader dei nove stati membri con affaccio sul bacino Mediterraneo cercano di trovare una posizione comune per risolvere la crisi in Medio Oriente
Da un anno il Medio Oriente è in profonda crisi per la guerra tra Israele e Hamas, che ora si è estesa anche al Libano. È in questo contesto che la Repubblica di Cipro ospita Med 9, il vertice dei nove Stati del Mediterraneo, membri dell'Unione Europea.
In cima all'agenda ci sono la fine della conflitto, la fornitura di aiuti umanitari, ma anche il potenziale gran numero di migranti che potrebbe cercare di raggiungere l'Europa.
I nove leader stanno cercando di formulare una posizione comune che contribuisca alla fine delle ostilità. E sperano che questa diventi la base della discussione che si terrà la prossima settimana al Consiglio europeo.
Nicosia ritiene che finora i 27 Stati membri non abbiano trovato una sintesi delle varie posizioni e che per questo l'Unione non riesca a intervenire in modo decisivo sul conflitto.
La partecipazione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen dimostra che Bruxelles è sensibile alle preoccupazioni e guarda con attenzione gli sforzi dei membri del gruppo Med 9.
Invitando il re di Giordania, il presidente di Cipro invia il messaggio che l'Europa sta discutendo del futuro del Medio Oriente con la partecipazione di un Paese che non è stato coinvolto nel conflitto e che è un faro di stabilità nella regione.
Per quanto riguarda la migrazione, cinque dei nove partecipanti sono Paesi di prima accoglienza. Cipro e Grecia sono preoccupati per una possibile nuova ondata migratoria.
Nicosia ha ripetutamente affermato di non essere in grado di ospitare altri rifugiati e migranti e chiede il continuo sostegno dell'Unione Europea.