L'isola è divisa dal 1974, quando le forze turche invasero e ne occuparono la parte settentrionale
La questione cipriota è al centro dell'incontro di lunedì e martedì a Ginevra, dove sarà rappresentata anche l'Unione europea. Le parti sembrano ben arroccate sulle loro posizioni in un contesto di instabilità geopolitica globale.
Nicosia insiste sulla sua incrollabile posizione a favore di una federazione bizonale e bicomunale basata sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre la parte turco-cipriota presenta la soluzione dei due Stati come l'unica accettabile.
''Se ci basiamo sulle posizioni delle due parti, non possiamo aspettarci un risultato positivo perché non c'è un terreno comune. Questo è un dato di fatto, ma poiché c'è stato un lavoro preparatorio da parte delle Nazioni Unite, penso che si inizierà a dare un seguito - spiega Aristos Mihailidis, direttore del quotidiano cipriota "Fileleftheros" - Probabilmente verranno proposte alcune misure di rafforzamento della fiducia. Per avere l'apertura di nuovi punti di passaggio. Entrambe le parti sono d'accordo su questa apertura, cioè su nuovi valichi. Solo su questo c'è un approccio consensuale".
"Non sono d'accordo su quali punti e quando aprirli - prosegue Mihailidis - su questo fattore è possibile un intervento risolutivo del Segretario generale, che potrebbe già avere avuto i contatti appropriati in anticipo, in modo che ci possa essere un follow-up. Questo è tutto ciò che mi aspetto".
Il presidente cipriota Nicos Christodoulides ha dichiarato che Nicosia si presenterà a Ginevra con un piano concreto e proposte specifiche da mettere sul tavolo.
Il leader turco-cipriota Ersin Tatar ha detto che andrà all'incontro per perorare la causa del "popolo turco-cipriota", sottolineando l'importanza delle garanzie assicurate dalla Turchia. Tatar ha anche affermato che il grande risultato degli ultimi quattro anni è stato che il Segretario generale delle Nazioni Unite ha registrato il fatto che non ci sia un terreno comune.
"Non credo che il popolo abbia alcuna aspettativa da questo incontro. Sentono ogni giorno le dichiarazioni della parte turca, conoscono le posizioni della parte greco-cipriota, e le resistenze che esistono da entrambe le parti e che creano un ambiente negativo. Tuttavia, la gente ha sempre la speranza, una speranza anche flebile, che accada qualcosa, un miracolo per cambiare questa situazione di stallo", commenta Aristos Mihailidis.
Per i meno scettici, il semplice svolgimento dell'incontro è importante, ma le aspettative sono basse. Tuttavia, dopo l'ultima riunione di cinque giorni tenutasi a Ginevra nel 2021, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva dichiarato che "la quadratura del cerchio è impossibile in geometria, ma è molto comune in politica".
L'isola, per la quale esiste un forte interesse energetico, è rimasta divisa dal 1974, quando le forze turche invasero e ne occuparono la parte settentrionale. Pochi anni dopo, e dopo diversi tentativi falliti di risolvere la questione, è stata dichiarata la cosiddetta Repubblica turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia. La comunità internazionale considera i suoi territori come un'area della Repubblica di Cipro occupata dalle forze turche ed è favorevole all'unificazione dell'isola.