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Chi è il nuovo premier francese: carriera politica di Michel Barnier, ex negoziatore della Brexit

Michel Barnier, premier francese
Michel Barnier, premier francese Diritti d'autore Olivier Hoslet/AP
Diritti d'autore Olivier Hoslet/AP
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Barnier è stato anche due volte commissario europeo e infine, tra il 2016 e il 2021, negoziatore per la Brexit

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Dopo lunghe settimane di consultazioni, il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier primo ministro. Il capo di Stato ha chiesto all'ex negoziatore della Brexit, membro dei Républicains, di “formare un governo unito e al servizio del Paese”. E ha assicurato che Barnier “creerà le condizioni per la stabilità e il più ampio consenso possibile”.

I due uomini si sono incontrati mercoledì sera all'Eliseo per discutere della nomina di Barnier a capo del governo.

Il percorso politico di Barnier

Michel Barnier, 73 anni, una vecchia conoscenza della politica francese ed europea, il cui nome ha iniziato a circolare all'inizio dell'estate, è stato ministro per la prima volta nel 1993, poi per tre volte sotto le presidenze di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy.

È stato anche due volte commissario europeo e infine, tra il 2016 e il 2021, negoziatore per la Brexit. Ha fatto una breve ricomparsa nella politica francese nel 2021, quando si è candidato alle primarie del suo partito, LR, per le elezioni presidenziali del 2022.

Mercoledì sera, la candidatura di Michel Barnier era ancora in fase di valutazione. Un consigliere dell'esecutivo aveva illustrato le numerose qualità dell'ex candidato alle primarie di LR: è “compatibile con Macron”, consente la partecipazione dei Repubblicani a un governo di coalizione, non verrebbe immediatamente censurato e non sarà candidato nel 2027, secondo lui.

Lunghe consultazioni

Dal 16 luglio e dalle dimissioni di Gabriel Attal, la Francia è stata guidata da un governo incaricato degli affari correnti e con poteri limitati. Dopo aver chiesto una “tregua politica” in concomitanza con le Olimpiadi di Parigi, Emmanuel Macron ha voluto concedersi del tempo e ha avviato dei colloqui.

In particolare, ha ricevuto all'Eliseo tutti i leader dei partiti e i capigruppo parlamentari, a partire dal Nouveau Front populaire (LFP) e dalla sua candidata Lucie Castets. Il capo dello Stato aveva annunciato il suo rifiuto di nominare l'alto funzionario di Matignon in nome della “stabilità istituzionale”, decisione criticata dalla sinistra.

Un'Assemblea appesa

Otto settimane dopo le elezioni legislative anticipate, in seguito allo scioglimento dell'Assemblea nazionale deciso da Emmanuel Macron la sera stessa dei risultati delle elezioni europee, il Presidente della Repubblica era sotto pressione per nominare il nuovo inquilino di Matignon.

Il nuovo primo ministro deve ora mettere insieme un nuovo governo. Il tempo è fondamentale: il bilancio 2025 deve essere presentato in Parlamento entro il 1° ottobre.

Lunedì, la leader dei deputati del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha rinnovato la richiesta di una sessione straordinaria del Parlamento a settembre, e il gruppo ecologista e socialista dell'Assemblea ha fatto altrettanto, denunciando “una situazione democraticamente insostenibile”. Una richiesta avanzata anche dal PS e dal gruppo LIOT.

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