L'esponente della destra repubblicana dovrà innanzitutto superare il voto di fiducia dell'Assemblea nazionale. Se dovesse riuscirci, lo aspettano la legge di bilancio e le proposte di riduzione della spesa pubblica richieste da Bruxelles
Dopo settimane di intense consultazioni, il tanto atteso annuncio è finalmente arrivato: il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier primo ministro. L'esponente della destra repubblicana dovrà ora sopravvivere a un voto di fiducia all'Assemblea nazionale.
I partiti della coalizione di sinistra, come i Verdi e La France insoumise, hanno già dichiarato che voteranno contro di lui. Ma la leader dell'estrema destra Marine Le Pen ha dichiarato che il suo partito, il Rassemblement national, aspetterà di giudicare il programma di Barnier, soprattutto in materia di immigrazione, prima di decidere se appoggiarlo.
Se Barnier sopravvive al voto di fiducia, il suo governo dovrà mettersi subito al lavoro: innanzitutto la Francia dovrà presentare all'Ue le sue proposte di riduzione della spesa pubblica entro il 20 settembre. Poi entro il 1° ottobre dovrà essere presentata al Parlamento una bozza del bilancio nazionale per il 2025, in un momento in cui le finanze pubbliche del Paese sono in grave difficoltà.
Il punto dall'Assemblea nazionale della corrispondente di Euronews a Parigi Sophia Khatsenkova.