NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

"Se non chiedi, non ottieni": von der Leyen denuncia la mancanza di donne tra i commissari

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l'ex primo ministro estone Kaja Kallas camminano insieme verso una conferenza stampa durante un vertice UE a Bruxelles
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l'ex primo ministro estone Kaja Kallas camminano insieme verso una conferenza stampa durante un vertice UE a Bruxelles Diritti d'autore Geert Vanden Wijngaert/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Geert Vanden Wijngaert/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Mared Gwyn Jones
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

von der Leyen ha affermato che, senza il suo impegno, il prossimo "collegio" di commissari europei sarebbe stato dominato da uomini

PUBBLICITÀ

Mercoledì Ursula von der Leyen si è detta esasperata dopo che gli Stati membri hanno minato i suoi sforzi per garantire un "collegio" di commissari, incaricato di guidare il lavoro del potente braccio esecutivo dell'Ue nei prossimi cinque anni, equilibrato dal punto di vista del genere.

In una lettera inviata ai capi di Stato e di governo a luglio, la presidente della Commissione aveva chiesto esplicitamente due candidature - maschile e femminile - per il ruolo di Commissario europeo. Solo uno Stato membro - la Bulgaria - ha aderito alla richiesta, che non aveva alcun peso legale.

Da allora Von der Leyen ha avviato trattative con molti Stati membri più piccoli, chiedendo loro di sostituire i loro candidati uomini con donne. La rosa dei candidati che si propongono per far parte della squadra di von der Leyen è ora quindi composta da nove donne e 17 uomini.

"Per tutta la mia vita politica mi sono battuta affinché le donne avessero accesso a posizioni decisionali e di comando", ha dichiarato mercoledì a Bruxelles von der Leyen. "E la mia esperienza è che se non lo si chiede, non lo si ottiene. Non viene naturale", ha proseguito. "Per questo ho inviato la mia lettera. Perché se non avessi inviato questa lettera, non ci sarebbe stata l'occasione (...) di discutere del tema della diversità".

Von der Leyen ha denunciato la mancanza di candidature femminili, affermando che solo quattro Paesi - Spagna, Svezia, Finlandia e Croazia - hanno inizialmente proposto donne. L'ex prima ministra estone Kaja Kallas era stata nominata per il ruolo di Alto rappresentante per gli Affari esteri dai leader dell'Ue già a fine giugno.

"Se non avessi inviato questa lettera, quale sarebbe stato il caso? Le proposte iniziali, se si guardano i nomi (...) oltre all'Alta rappresentante e a me, la presidente, dei 25 Stati membri erano quattro donne e 21 uomini", ha detto von der Leyen. "Quindi senza quella lettera e senza quella discussione quello sarebbe stato il prossimo collegio", ha aggiunto, "e quindi ne vale assolutamente la pena".

Sembra che i suoi sforzi siano stati fondamentali per garantire le candidature femminili di Belgio, Portogallo, Bulgaria e anche Romania, che lunedì ha sostituito il suo candidato uomo con l'europarlamentare Roxana Mînzatu.

Fonti diplomatiche hanno riferito a Euronews che von der Leyen ha cercato di convincere anche altri piccoli Stati membri, tra cui Slovenia e Malta, a ritirare le loro candidature maschili e a sostituirle con donne. Martedì il governo sloveno ha dichiarato in un comunicato che non avrebbe ritirato la sua proposta originaria, Tomaž Vesel.

Il primo criterio è la competenza

Né Vesel né il candidato di Malta, Glenn Micallef, hanno esperienza di governo o di alti ranghi diplomatici. Mercoledì von der Leyen ha ribadito che la competenza e l'esperienza in materia saranno un prerequisito per entrare a far parte della sua squadra.

"Il primo criterio è la competenza. La Commissione ha bisogno di competenza e competenza significa esperienza politica di alto livello, esperienza esecutiva - ad esempio ex primi ministri, ex ministri o vice ministri - o almeno esperienza diplomatica di alto livello o lavoro di alto livello nelle istituzioni europee", ha spiegato la presidente. "Questo è un aspetto cruciale, il primo e il più importante".

Von der Leyen ha anche riconosciuto che in alcuni casi i candidati uomini presentati dai Paesi dell'Ue erano più competenti delle alternative femminili, ma che in altri casi era "il contrario".

Attualmente la presidente dell'esecutivo Ue sta conducendo colloqui con i candidati e prevede di confermare la distribuzione dei portafogli entro il 19 settembre. Tutti i candidati devono essere sottoposti a un'audizione davanti alle commissioni competenti del Parlamento europeo ed essere confermati prima di essere insediati nel ruolo.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Commissione europea: gli uomini dominano le nomine, nonostante la spinta di von der Leyen

Ue, nomine per la Commissione sono al 70% maschili: von Der Leyen chiede la parità di genere

Ursula von der Leyen promette un commissario Ue per affrontare la crisi degli alloggi