L'Oms darà il via da domenica a una campagna contro la poliomielite a Gaza. Le vaccinazioni sono state concesse da Israele che ha dato il via libera a brevi tregue ai combattimenti nella Striscia. Il capo della diplomazia Ue Borrell, intanto, attacca i ministri israeliani
Lotta alla poliomielite a Gaza. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha annunciato che Israele ha acconsentito a delle pause limitate nei combattimenti nella Striscia per permettere all'Oms di supervisionare una campagna di vaccinazione contro la poliomielite per centinaia di migliaia di bambini dopo che un bambino ha contratto la malattia, diventando il primo caso confermato in 25 anni nel territorio palestinese.
Descritta come "pausa umanitaria" in diverse aree del territorio, la campagna di vaccinazione inizierà domenica e durerà tre giorni nel centro di Gaza e sarà condotta insieme all'Unicef, all'Unrwa e a partner locali. Lo staff sanitario si sposterà poi nel sud della Striscia per un altro ciclo di tre giorni e dopo andrà a nord per l'ultima parte della campagna.
"Penso che questa sia una strada da percorrere. Non dirò che è la strada ideale, ma è una strada percorribile. Non fare nulla sarebbe davvero negativo, dobbiamo fermare la trasmissione a Gaza e dobbiamo evitare la trasmissione all'esterno, fuori da Gaza", ha detto Rik Peeperkorn, rappresentante dell'Oms nei territori palestinesi.
Peeperkorn ha aggiunto che l'organismo sanitario mira a vaccinare 640mila bambini sotto i 10 anni e che la campagna è stata coordinata con le autorità israeliane. "Sappiamo che con questo tipo di epidemie di poliomielite, con il virus circolante della poliomielite di tipo due, è necessario vaccinare almeno il 90% dei bambini per fermare la trasmissione. Ed è su questo che ci concentriamo. Quindi, se non vacciniamo a sufficienza, non fermiamo la trasmissione".
Borrell: "Sanzionare i ministri israeliani per crimini di odio"
Il capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell ha detto che il blocco dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di imporre sanzioni ad alcuni ministri del governo israeliano per i loro commenti sulla guerra a Gaza. Secondo Borrell, hanno diffuso "messaggi odiosi" e proposto cose che "vanno chiaramente contro il diritto internazionale".
Ma i 27 Paesi membri dell'Ue sono divisi sul loro approccio alla guerra a Gaza ed è improbabile che tutti siano d'accordo su una simile mossa. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha già respinto la proposta definendola "irrealistica".
"Dobbiamo cercare di risolvere i problemi, convincendo Israele a fare scelte che portino a un cessate il fuoco a Gaza, perché questa è la vera priorità. Non è con il riconoscimento della Palestina teorica, con le sanzioni ai ministri israeliani, che si risolverà il problema. Abbiamo bisogno di più diplomazia, ma anche di messaggi forti", ha detto Tajani e ha aggiunto: "Ma credo che questo non sia il modo giusto per convincere Israele a concludere un accordo con le altre parti al Cairo".