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L'Ue rischia di non mantenere le promesse all'Ucraina sulla consegna di munizioni

L'Ue ha promesso la consegna di un milione di proiettili di artiglieria entro marzo 2024
L'Ue ha promesso la consegna di un milione di proiettili di artiglieria entro marzo 2024 Diritti d'autore LUDOVIC MARIN/AFP or licensors
Diritti d'autore LUDOVIC MARIN/AFP or licensors
Di Vincenzo GenoveseMaria Psara
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L’Unione europea ha promesso all'Ucraina un milione di proiettili di artiglieria entro marzo 2024, ma finora ha consegnato all'esercito di Kiev soltanto il 30% della quantità totale, e alcuni ministri dubitano di raggiungere l'obiettivo

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La preoccupazione di non mantenere gli impegni presi è stata infatti uno dei temi principali dell'ultima riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles.

"Mi chiedo se la cifra di un milione sia mai stata realistica"
Boris Pistorius
Ministro della Difesa della Germania

Un obiettivo difficile da raggiungere

"Mi chiedo se la cifra di un milione sia mai stata realistica", ha detto al suo arrivo il ministro tedesco Boris Pistorius. "Ai tempi c'era stata l'entusiasmo giusto, ma si diceva: attenzione, un milione è facile da promettere e i soldi ci sono, ma la produzione delle munizioni è tutta da vedere. Purtroppo, le voci critiche avevano ragione".

Secondo Pistorius, bisogna partire dal presupposto che la cifra di un milione non verrà raggiunta, nonostante gli sforzi: "Abbiamo dato un contributo importante con i nostri accordi e continueremo a farlo. Stiamo discutendo con l'industria della difesa. La produzione deve essere aumentata e accelerata: questa è la necessità ora".

Più ottimista sembra il commissario europeo al Mercato interno, responsabile della questione, Thierry Breton.

"L'impegno di produrre più di un milione di munizioni su base annua, che dobbiamo onorare a partire dalla primavera, sarà mantenuto. Ora tocca agli Stati membri ordinare le commesse alle industrie".

I problemi della produzione

A marzo 2023, i Paesi dell'Unione avevano concordato di fornire all'Ucraina un milione di proiettili di artiglieria da 155 millimetri entro un anno, attraverso un piano in tre parti che prevede consegna di munizioni già a disposizione, acquisti congiunti di nuove e pure l'aumento delle capacità di produzione dell'industria militare europea.

Al momento, i Paesi dell'Ue hanno già fornito all'Ucraina le scorte che avevano nei propri arsenali, ormai svuotati, arrivando a consegnare il 30% della quota promessa.

Ora sarebbe il momento di produrne di nuove a pieno ritmo, ma non è facile aumentare i volumi in breve tempo. 

Considerando che l'artiglieria ucraina utilizza circa 45mila proiettili a settimana, l'intera produzione annuale europea potrebbe essere consumata in due mesi, secondo Nikos Votsios, ex direttore delle relazioni internazionali al ministero della Difesa greco.

L'industria militare, inoltre, ha bisogno di garanzie da parte degli Stati membri per non fare investimenti sbagliati, cioè, contratti a lungo termine. "L'industria della Difesa non vuole investire risorse per nuove linee di produzione se dopo due anni gli Stati membri non avranno più bisogno di munizioni", spiega l'esperto.

Mancanza di manodopera e finanziamenti

Anche la mancanza di manodopera qualificata e di macchinari adeguati rendono complicata la produzione militare, e un altro problema è che le grandi industrie possono ottenere finanziamenti dai mercati internazionali o avere risorse proprie, ma quelle più piccole dovrebbero rivolgersi agli istituti bancari europei. "Le banche europee, però, non prestano denaro alle industrie della difesa perché sono state classificate come non sostenibili secondo la tassonomia europea", afferma Nikos Votsios.

Gli ucraini al fronte, intanto, aspettano, con l'inverno alle porte. Mentre altri Paesi, dalle disponibilità economiche limitate rispetto a quelli europei, riforniscono la Russia: la Corea del Nord, ad esempio, ha consegnato più di mille container di attrezzature militari e munizioni alla Russia, secondo l'intelligence statunitense.

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