Commissione europea: "Il calo dei prezzi dell'energia stimola le prospettive di crescita dell'Ue"

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Di Stefan Grobe
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Si prevede che il PIL nell'Ue raggiungerà l'1% nel 2023 e l'1,7% nel 2024, rispetto a una precedente previsione dello 0,8% e dell'1,6%

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L'economia europea continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile e dovrebbe crescere più del previsto nei prossimi due anni.

Ciò è dovuto al calo dei prezzi dell'energia, all'allentamento dei vincoli di offerta e a un forte mercato del lavoro che ha sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, dissipando una volta per tutte i timori di una recessione.

Questi i principali risultati della Commissione europea, che ha presentato a Bruxelles le sue "previsioni di primavera".

Questo inizio d'anno migliore del previsto eleva le prospettive di crescita per l'economia dell'Ue all'1% nel 2023 (rispetto allo 0,8% della Winter Interim Forecast) e all'1,7% nel 2024 (1,6% in inverno), secondo i dati.

Le revisioni al rialzo per l'area dell'Euro sono di entità simile, con una crescita del PIL ora prevista rispettivamente all'1,1% e all'1,6% nel 2023 e nel 2024.

Si prevede che l'Irlanda registrerà la crescita più elevata tra i 27 Stati membri, con il 5,5% quest'anno e il 5,0% nel 2024. 

La Svezia e l'Estonia, tuttavia, dovrebbero contrarsi quest'anno, con un PIL rispettivamente di -0,5% e -0,4%: per il Paese baltico, il 2023 dovrebbe quindi essere il secondo anno consecutivo con un segno negativo, ma si prevede una crescita del 3,1% nel 2024.

Nel frattempo, la potenza economica del blocco, la Germania, dovrebbe registrare una crescita anemica quest'anno di appena lo 0,2%, seguita dall'1,4% l'anno prossimo. 

La Francia dovrebbe fare un po' meglio quest'anno - 0,7% - per poi raddoppiare l'anno successivo.

Altalenanze

Ma non sono tutte buone notizie: sulla scia delle persistenti pressioni sui prezzi core, anche l'inflazione è stata rivista al rialzo rispetto all'inverno e dovrebbe ora raggiungere il 6,7% nel 2023 e il 3,1% nel 2024, con previsioni inferiori per l'area dell'Euro.

L'Ungheria sarà la più colpita, con un'inflazione che dovrebbe raggiungere il 16,4% quest'anno, seguita da Reubblica Ceca e Polonia con percentuali vicine al 12%.

Lussemburgo, Belgio e Spagna dovrebbero avere i valori di inflazione più bassi, compresi tra il 3% e il 4% quest'anno.

"L'economia dell'Ue sta reggendo molto bene di fronte all'aggressione della Russia contro l'Ucraina, portando ad un aggiornamento delle previsioni di crescita per il 2023 - ha affermato in una nota Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione esecutiva - con i prezzi dell'energia chiaramente in calo, i governi dovrebbero essere in grado di eliminare gradualmente le misure di sostegno e ridurre il proprio debito".

I prezzi dell'energia nettamente più bassi si stanno facendo strada nell'economia, riducendo i costi di produzione delle imprese: anche i consumatori vedono calare le bollette energetiche, sebbene i consumi privati siano destinati a rimanere contenuti poiché la crescita dei salari è in ritardo rispetto all'inflazione.

Dopo aver raggiunto il picco nel 2022, l'inflazione complessiva ha continuato a diminuire nel primo trimestre del 2023, in un contesto di forte decelerazione dei prezzi dell'energia: l'inflazione core (inflazione complessiva, esclusi energia e alimenti non lavorati) si sta, tuttavia, rivelando più persistente.

A marzo ha raggiunto un massimo storico del 7,6%, ma si prevede che diminuirà gradualmente nell'orizzonte di previsione, man mano che i margini di profitto assorbono le maggiori pressioni salariali e le condizioni di finanziamento si restringono.

"L'inflazione si è dimostrata più vischiosa del previsto, ma si prevede che diminuirà gradualmente nel resto del 2023 e nel 2024: il miglioramento delle finanze pubbliche dovrebbe continuare con il progressivo ritiro delle misure di sostegno all'energia", ha detto ai giornalisti il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni.

La Commissione pubblica ogni anno due previsioni globali (primavera e autunno) ed altrettante intermedie (inverno ed estate): le previsioni intermedie riguardano il PIL annuale e trimestrale e l'inflazione per l'anno in corso e quello successivo per tutti gli Stati membri, nonché gli aggregati dell'Ue e della zona Euro.

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Le previsioni economiche dell'estate 2023 della Commissione europea aggiorneranno le proiezioni del PIL e dell'inflazione e dovrebbero essere presentate a luglio.

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