Un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico evidenza la riduzione del potere d'acquisto negli Stati europei, tra inflazione e rialzo dei tassi
I lavoratori di tutta Europa sono stretti in una tenaglia: mentre l'inflazione comprime il valore dei loro salari, le tasse sul lavoro aumentano. L'allarme arriva da un rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha registrato una diminuzione del potere d'acquisto in 35 dei suoi 38 stati membri.
Tassi di interesse no, tassa sugli extra-profitti sì
L'aumento dei tassi d'interesse deciso dalla Banca centrale europea non fa che peggiorare le cose, spiega Esther Lynch, vice-segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati.
"L'aumento dei tassi di interesse è la soluzione sbagliata. Non fa che colpire più duramente i lavoratori e le famiglie. Molte famiglie hanno contratto prestiti per vari motivi, come l'acquisto di un'automobile, e ora ci sono pure le bollette dell'elettricità. Quando si aumentano i tassi di interesse, una situazione già difficile diventa impossibile da gestire".
L'anno scorso, l'aumento dei prezzi di affitti, servizi pubblici, trasporti e generi alimentari è stato superiore a quello dei salari di tre o quattro volte. L'inflazione totale nell'Unione europea ha raggiunto il 9,2%, mentre gli stipendi sono cresciuti del 4,4%.
Piuttosto, dice Lynch, sarebbe necessario estendere ad altri settori la tassa temporanea sugli extra-profitti delle società di combustibili fossili decisa a livello europeo lo scorso settembre.
"Bisognerebbe aumentare le tasse straordinarie sugli extra-profitti, perché molte aziende durante il 2022 hanno aumentato i fatturati, raddoppiando i propri profitti senza alcun aumento delle tasse".
Mancanza di concorrenza alla base dell'aumento dei prezzi
Ma per il commissario europeo al Lavoro e ai Diritti sociali Nicolas Schmit, non è necessario alcun nuovo strumento finanziario anticrisi. Servirebbe piuttosto dare un sostegno mirato ai più vulnerabili e contrastare le pratiche sleali in alcuni settori.
"In alcuni settori c'è una mancanza di concorrenza, con profitti straordinari ottenuti a causa dell'inflazione. Questa è la ragione dell'aumento dei prezzi in alcuni settori e deve essere affrontata. Anche attraverso una maggiore concorrenza su differenti mercati".
Secondo il rapporto, a subire in maniera più pesante le conseguenze di questa congiuntura economica sono le famiglie con bambini e bassi livelli di reddito: i benefici fiscali di cui dovrebbero godere nei rispettivi Paesi non sono adeguati all'inflazione.