La Slovenia assume la presidenza di turno dell'Unione europea

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Di Debora Gandini
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Quattro i pilastri del programma di Lubiana: avviare Europa verso ripresa sociale, verde, digitale. Bruxelles monitora la stretta amicizia tra Slovenia e Ungheria

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Un passaggio di consegne tra speranze e incognite. Il Portogallo ha ceduto il testimone alla Slovenia che ha assunto così, per la seconda volta dalla sua adesione, la presidenza semestrale di turno del Consiglio dell'Unione europea, che durerà fino al 31 dicembre.

E' una Slovenia impegnata a commemorare i 30 anni di indipendenza dall'ex Jugoslavia, quella che assume la presidenza semestrale.

Come sottolineato anche dal Primo ministro Janez Janša per il Paese è un'opportunità per rafforzare l'integrazione all'interno dell’Unione e delle sue istituzioni, pur tra le preoccupazioni dei alcuni Stati membri visti i legami tra la Slovenia e l’Ungheria di Victor Orban.

Il Presidente sloveno Borut Pahor ha smentito chi vede una deriva autoritaria nel Paese, rassicurando Bruxelles. “Ci sono alcune attività del governo con cui non sono d'accordo. Non posso tuttavia accettare valutazioni così pesanti sul pericolo della democrazia. Dobbiamo concentrarci su questioni importanti come le relazioni tra la Slovenia e l’Europa"

Quattro i pilastri-chiave della presidenza slovena il "rafforzamento della resilienza, della ripresa e dell'autonomia strategica dell'Unione, con un'attenzione particolare al Recovery Fund e al pacchetto Next Generation EU, pensato in particolare per la transizione 'green' e digitale, ha spiegato il governo.

I quattro pilastri della presidenza slovena

Lubiana si focalizzerà anche sul dibattito in corso sul futuro dell'Europa, sullo stato di diritto e il suo rafforzamento e sul ruolo dell’Europa nella comunità internazionale.. In una nota, la presidenza slovena del Consiglio dell'Ue ha fatto sapere che si "impegnerà per contribuire attivamente a una maggiore resilienza dell'Ue alle crisi sanitarie, economiche, energetiche, climatiche e informatiche”, ma per fare tutto questo sarà fondamentale lavorare insieme, sostenersi a vicenda e agire in modo solidale per il bene di ogni cittadino europeo".

In un messaggio di benvenuto il Presidente del Parlamento europeoDavid Sassoli ha scritto su Twitter il "I prossimi sei mesi della Presidenza slovena saranno decisivi per avviare l'Europa verso una ripresa sociale, verde e digitale. Il Parlamento europeo non vede l'ora di lavorare con voi", ha aggiunto Sassoli.

"Come voi - ha detto la Presidente Von Der Leyen, alludendo all'apertura verso i Balcani fortemente voluta dal governo sloveno - la Commissione è pienamente impegnata a sostenere il cammino dei Balcani occidentali. Siamo anche impegnati a far progredire il processo d'allargamento dell'Unione, aprendo formalmente i negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord. E accogliamo con favore il vertice sui Balcani occidentali che lei ha annunciato di voler organizzare durante la sua presidenza".

Questa è la seconda volta che Lubiana assume la presidenza della Ue. Rispetto al 2008 il clima è cambiato. Crisi economica, pandemia da Covid, e altri fattori incidono su una presidenza vista da alcuni stati con qualche timore.

Gli avversari del leader conservatore, il premier Jansa, lo accusano di copiare lo stile autoritario del suo alleato sovranista Viktor Orban, mentre per Bruxelles destano una certa preoccupazione lo stato di diritto, la cooperazione con la Procura europea e la libertà di stampa. Tra le priorità annunciate per il prossimo semestre dalla Slovenia ci sarà anche un vertice in autunno sull'integrazione dei Balcani occidentali.

Ombre autoritarie

Ma il semestre sloveno potrebbe essere oscurato dalle violazioni dello stato di diritto , così come dalle minacce alle libertà civili e dei media

Problemi verso i quali il premier Janez Jansa si mostra parecchio tranchant: "Se pensate che un'Unione composta da 27 stati membri diventerà in un paio d'anni o decenni un crogiolo in cui tutti pensiamo allo stesso modo, allora ripensateci perché questo tipo di pensiero sarebbe altamente idealistico... Se crediamo che una norma europea sia stata violata; che uno stato membro abbia adottato una regola che è contro il trattato di Lisbona o contro un criterio formale che tutti dobbiamo prendere in considerazione, allora per questo caso abbiamo le istituzioni europee."

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