A Oxford e nel prossimo G7 si parlerà soprattutto di vaccini, eppure in alcuni paesi europei la fornitura è molto in ritardo, causando difficoltà alla campagna di vaccinazione. La Slovenia, ad esempio, ha dovuto ricorrere al "regalo" di 300.000 dosi da parte dell'Ungheria
Il G7 dei vaccini.
Oxford è il teatro dell'incontro, giovedì e venerdì, tra i ministri della Salute dei Sette Grandi, in vista del summit G7 in programma in Cornovaglia (Regno Unito) dall'11 al 13 giugno.
Sarà il primo vertice "in presenza" dopo oltre un anno.
Il segretario alla Salute britannico Matt Hancock ha accolto i colleghi - tra cui il ministro Roberto Speranza - proprio alla Oxford University, dove è stato sviluppato il discusso vaccino AstraZeneca.
Il Regno Unito è il paese europeo (anche se non fa più parte dell'Ue) che sta ottenendo i migliori risultati con la campagna di vaccinazione.
Al G7 dei vaccini si è parlato, naturalmente, di "green pass", che potrebbe valere non solo per l'Europa, ma anche per i paesi extraeuropei.
L'impegno di condivisione degli Stati Uniti
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno stanziato 4 miliardi di dollari per sostenere il programma Covax per i paesi più poveri e hanno lanciato partnership per aumentare la capacità globale di produrre più vaccini.
Gli Usa hanno già condiviso più di 4 milioni di dosi di vaccino con Canada e Messico.
Jeff Zients è il responsabile dell'emergenza-Covid per l'amministrazione-Biden:
"Il presidente Biden ha annunciato l'impegno degli Stati Uniti a condividere un totale di 80 milioni di dosi entro la fine di giugno. Questo è cinque volte la quantità di dosi che qualsiasi altro paese si è impegnato a condividere. E questi 80 milioni di dosi rappresentano il 13% del totale dei vaccini prodotti dagli Stati Uniti entro la fine di questo mese. Continueremo a donare ulteriori dosi durante i mesi estivi, man mano che la fornitura sarà disponibile".
Slovenia il "regalo" dell'Ungheria
Ma in tutta Europa ci sono ancora problemi con la fornitura dei vaccini.
Le consegne sono inferiori alle previsioni e anche le previsioni delle consegne di vaccino nelle prossime settimane non sono assolutamente precise.
A farne le spese, qualche paese più di altri.
La Slovenia, ad esempio, ha dovuto ricorrere ad un "regalo": ha ricevuto oltre 300.000 dosi di AstraZeneca, prestate dall'Ungheria.
E' stato lo stesso ministro degli Affari Esteri ungherese, Petér Szijjártó, a consegnare il carico dei vaccini agli amici sloveni.
Il premier sloveno Janez Janša sta attendendo da settimane una fornitura di Astrazeneca che non arriva e la campagna di vaccinazione in tutta la Slovenia è in preoccupante ritardo.